La riduzione dell’inquinamento da PM 2,5, legata alle politiche di contrasto all’inquinamento messe in atto dal Governo cinese, ha causato un effetto negativo imprevisto nel Paese. Con la riduzione del particolato è aumentata infatti sul territorio cinese la concentrazione di ozono. A evidenziare questo dato è stato uno studio condotto dai ricercatori dell‘Università di Harvard e della Nanjing University of Information Science & Technology (NUIST) che hanno spiegato come le concentrazioni siano cresciute soprattutto nelle zone delle grandi città come Pechino o Shanghai.
Il piano anti-inquinamento cinese
Il piano per contrastare l’inquinamento, come si legge sul sito sciencealert, è stato lanciato in Cina nel 2013 e ha permesso di ridurre di quasi il 40% le concentrazioni di PM2,5 nella zona della Cina Orientale.
Perché l’ozono è in aumento
Ma come mai la riduzione di PM 2,5 è correlata all’aumento della concentrazione di ozono? Secondo gli scienziati le particelle di PM2,5 agiscono in maniera simile a delle spugne nei confronti di specifiche sostanze denominate radicali idroperossici che favoriscono la formazione dell’ozono. Con la drastica riduzione delle particelle di PM 2,5 le concentrazioni questi radicali idroperossici sono aumentate portando anche a un incremento della concentrazione dei ozono.
Ridurre VOC e NOx
Per contrastare questa situazione la sfida che la Cina dovrà affrontare consiste nella riduzione delle concentrazioni in atmosfera di composti organici volatili e degli ossidi di azoto. Queste sostanze infatti contribuiscono a favorire le reazioni chimiche che generano l’ozono.
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