Calcolo, riduzione e compensazione della CO2 emessa per gli spostamenti e per le diverse attività. Sono stati questi i tre fronti su cui LifeGate è intervenuta per rendere a impatto zero il Sinodo panamazzonico, che si è svolto dal 6 al 27 ottobre a Roma. L’evento, che ha radunato 185 vescovi e cardinali, insieme a esperti e uditori, ha aderito infatti al progetto Impatto zero®, promosso sin dal 2002 da Lifegate. Un’iniziativa che acquista crediti di carbonio generati mediante interventi di creazione e tutela di foreste in crescita e attraverso lo sviluppo di progetti di efficienza energetica e di produzione di energia rinnovabile. In particolare, per il sinodo il progetto forestale è stato individuato nella foresta amazzonica di Matavén in Colombia.
“Proporre un gesto concreto”
“Il Sinodo, con tale iniziativa – commenta in una nota il Card. Lorenzo Baldisseri Segretario generale del Sinodo – ha voluto significare l’attenzione al tema dell’ambiente, da parte del Santo Padre e di tutti coloro che hanno partecipato al Sinodo, nel solco dell’Enciclica Laudato Si’, che ha auspicato la riduzione delle emissioni di gas serra. Con questa iniziativa si è inteso non solo discutere di conversione ecologica, ma con coerenza proporre un gesto concreto”.
Indicatore di conteggio
L’indicatore del conteggio è il Gwp (Global warming potential, espresso in kgCO2eq), che per il Sinodo è stato calcolato in 572.809 kgCO2 eq. Nello specifico, valuta le strategie messe in atto per l’ottimizzazione delle risorse, la riduzione dei consumi e delle materie prime (logistica, eliminazione della plastica e dello spreco di risorse, la rinuncia agli inviti cartacei, la scelta di utilizzare solo carta con più certificazioni di provenienza e di filiera di lavorazione).
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.