- Il 3 aprile, la Commissione europea ha approvato un regime italiano da 450 milioni di euro a sostegno della produzione di idrogeno rinnovabile.
- I fondi saranno messi a disposizione delle imprese di qualunque dimensione, ad eccezione di enti creditizi e altri istituti finanziari.
Sostenere la produzione di idrogeno verde per un’economia climaticamente neutrale: questo è l’obiettivo del regime italiano da 450 milioni di euro approvato dalla Commissione europea il 3 aprile. Un investimento in linea con il Piano Industriale del Green Deal, che si inserisce nel Quadro temporaneo di crisi e transizione adottato dalla Commissione per supportare i settori capaci di accelerare la transizione verde.
Rinnovabili e idrogeno per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili
Insieme all’idrogeno, il regime italiano è volto anche a promuovere la produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili in aree industriali dismesse. I fondi saranno messi a disposizione delle imprese di qualunque dimensione, ad eccezione di enti creditizi e altri istituti finanziari. Le progettualità saranno selezionate mediante procedura di gara aperta e competitiva, mentre il sostegno pubblico sarà erogato sotto forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi d’investimento. L’importo massimo per ogni progetto sarà di venti milioni di euro.
“Questo regime da 450 milioni consentirà all’Italia di accelerare la diffusione delle capacità di idrogeno rinnovabile, in linea con la strategia dell’UE per l’idrogeno. Aiuterà inoltre l’Italia a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, in linea con il piano REPowerEU, limitando nel contempo il più possibile le distorsioni concorrenziali”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.
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E decarbonizzare i processi industriali
Il Quadro temporaneo di crisi e transizione prevede che gli Stati membri possano concedere vari tipi di aiuti, tra cui quelli destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia, quelli volti a ridurre la domanda di elettricità o promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili, e le misure atte ad agevolare la decarbonizzazione dei processi industriali.
Le misure particolarmente importanti ai fini dell’accelerazione della transizione verde e della riduzione della dipendenza dai combustibili resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2025. Quelle volte a rispondere alla crisi nell’immediato resteranno applicabili solo fino al 31 dicembre 2023.
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