Idrogeno la strategia nazionale arriva a Novembre. Attenzione all’effetto climalterante

L'annuncio del Ministro Pichetto nel corso dell’evento organizzato da Confindustria. La nota degli AdT sulla Strategia nazionale in corso di elaborazione

L’idrogeno è considerato un gas pulito. Forse l’unica fonte energetica oggi se prodotta da energie verdi a non avere un impatto sull’ambiente. Ma recenti studi anno dimostrato come per quanto nasca come un gas pulito, è possibile che il suo impatto in atmosfera si faccia sentire.

“L’idrogeno non è un gas a effetto serra, ma in atmosfera influisce sulla concentrazione di altri gas che hanno effetti sul riscaldamento climatico. Per questo è necessario che le politiche per l’utilizzo dell’idrogeno tengano conto anche di un simile rischio. Progettando il sistema di reti e tecnologie in cui sia previsto il monitoraggio delle emissioni. Con azioni di intervento per la loro riduzione in ogni momento della catena di approvvigionamento. Così l’idrogeno rappresenta realmente un’opportunità” dichiara Monica Tommasi presidente degli Amici della Terra, AdT. L’Associazione ha inviato su questo un primo documento di osservazioni al Mase.

Il ruolo della Strategia idrogeno per l’Italia

La nota degli Amici della Terra prende spunto dalla bozza circolata ad agosto sulla Strategia Nazionale dell’idrogeno per cui proprio oggi il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, ha sottolineato come la Prima stesura della Strategia nazionale sarà disponibile a fine novembre. L’annuncio nel corso nell’evento organizzato da Confindustria, in collaborazione con il MASE, dal titolo “Le imprese italiane e la sfida del South H2 Corridor”.

Si tratta del documento con cui il nostro Paese si misura con scenari di domanda e offerta su questa materia guardando con interesse al suo ruolo nei comparti hard-to-abate. 

“L’idrogeno può dare un contributo rilevante alla decarbonizzazione del sistema, nel settore industriale e nei trasporti. La nostra Strategia Nazionale dell’idrogeno sarà presentata a fine novembre, subito dopo la Cop29. Si parte da un ragionamento nazionale, ma oggi l’Italia con il SouthH2Corridor può cogliere l’opportunità di importare l’idrogeno a prezzi più competitivi rispetto alla produzione europea, per soddisfare la domanda interna e supportare i paesi europei, quali l’Austria e la Germania”. Ha dichiarato Picchetto.

“Il South Corridor – ha detto ancora il Ministro – è la capacità di produrre, far transitare e smistare idrogeno. Su questo, possiamo avere ruolo importante, essendo collocati in una posizione geografica centrale”. “Non ci sono automatismi, ma serve tempo”, ha concluso Pichetto, ricordando che è “necessario accompagnare questo percorso di politica industriale per il cambiamento strutturale delle imprese”.

Importante non sottovalutare il monitoraggio

“È indispensabile che anche in Italia si inizi a discutere tramite un confronto tra i soggetti principalmente interessati come imprese e istituzioni, includendo anche la cittadinanza con un dibattito pubblico. Aprendo sedi specifiche di confronto su questo tema” conclude la presidente Tommasi.  


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