Gli Stati Generali contro eolico e fotovoltaico a terra

“Non si può salvare il Pianeta danneggiando il paesaggio”

Si torna a parlare di eolico e fotovoltaico. Il 22 maggio sono partiti gli Stati Generali contro gli impianti a terra, promossi dalle associazioni ambientaliste parte di Coalizione Articolo 9.

Alla presenza di oltre 250 delegati, sono intervenuti sindaci e amministratori locali delle regioni italiane. Nel corso degli interventi, i rappresentanti hanno concordato di richiedere ai partiti una profonda revisione delle politiche per le fonti rinnovabili, abbandonando i progetti di espansione sul territorio di impianti eolici e fotovoltaici a terra in assenza di pianificazione.

Si legge nel comunicato stampa: “Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha installato, principalmente nel Mezzogiorno, torri eoliche e pannelli fotovoltaici su terreni agricoli per una potenza di circa 44.500 MW. Interi comprensori sono stati sfigurati. Nella sola provincia di Foggia ci sono più di 1600 torri eoliche alte come grattacieli e distese solari che coprono centinaia di ettari, in sostituzione delle produzioni agricole. Ma non è che l’inizio. Già nel 2023 il PNIEC prevedo di elevare la potenza installata ad oltre 100mila MW, secondo gli obiettivi europei”.

Impianto Fotovoltaico A Terra

Non si può salvare il Pianeta danneggiando il paesaggio e la biodiversità”, hanno dichiarato i delegati. Tra le istanze presentate, spicca la richiesta che i pannelli fotovoltaici debbano essere installati solo sulle superfici edificate, sulle aree degradate o nelle aree di bonifica, al di fuori dei centri storici. I rappresentanti, inoltre, hanno chiesto la cancellazione di ogni forma di incentivo all’installazione di nuovi impianti e che vengano abrogate le norme che consentono gli espropri di terreni agricoli per la realizzazione di progetti rinnovabili.

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