Da una prima valutazione sul REPowerEU il Think Tank “Centres for European Policy Network” (CEP) in Germania rifiuta la proposta di fissare dei “tetti” a livello europeo per l’energia e guarda a soluzioni poco convenzionali come il carbone, rigorosamente da fornitori non russi, per uscire dall’impasse del caro prezzi energia.
“La Commissione vuole fissare dei massimali di prezzo per il gas e l’elettricità in tutta l’UE. Non si dovrebbe pensare ad una simile strada. Ha più senso fornire un sostegno finanziario mirato alle famiglie con redditi bassi e medi ed alle aziende in difficoltà“, dice l’esperto giurista di energia del CEP, Götz Reichert, che ha analizzato i piani della Commissione europea.
Usare il carbone non russo per inquinare meno
La risposta secondo il CEP è il carbone di origine non russa. Una scelta che sembra in controtendenza con la transizione ecologica ma lo specialista del CEP Martin Menner assicura: “Questa misura, infatti, a livello complessivo non avrà alcun effetto dannoso per il clima. Il sistema per lo scambio di quote di emissione dell’UE impedirà l’aumento incontrollato delle emissioni di gas a effetto serra, limitando e abbassando le emissioni complessive”.
Misure che comunque non aiuteranno l’Europa a staccarsi dal gas russo entro l’anno secondo gli esperti del CEP: “Anche se tutti i piani dell’UE fossero effettivamente attuati sarebbe impossibile sostituire tutte le importazioni russe entro la fine di
quest’anno. Le imprese e i consumatori non avranno altra scelta che risparmiare più energia. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha del resto già invitato i cittadini a farlo”, sottolinea Svenja Schwind.
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