La recente ratifica dell’accordo TANAP tra Turchia e Azerbaigian per la realizzazione del Trans-Anatolia Pipeline Gas mostra il volto da protagonista della repubblica nel panorama energetico globale, ormai via obbligata per il trasporto del gas. La crescita esponenziale del commercio internazionale di GNL, vissuta tra il 2000 e il 2013, è destinata a continuare: secondo l’International Energy Agency (IEA) i commerci inter-regionali di gas naturale cresceranno annualmente del 2% raggiungendo 1.1 trilioni di metri cubi nel 2035.
Inoltre, l’incremento della domanda energetica, quadruplicata dal 1990, raddoppierà entro il 2020: nel 2011 il consumo di GNL nel paese ha mostrato un aumento del 18% toccando i 37.7 bcm, nel 2012 i 45.3 bcm.
Il gas naturale, che è importato per il 99.9%, fornisce un terzo dell’energia primaria del paese e il 43% dell’elettricità. Secondo lo Strategic Plan (2010-2014) la Turchia è geograficamente limitrofa ai due terzi delle riserve di petrolio e gas presenti nel Medio Oriente, in Russia, in Nord Africa e nel centro dell’Asia.
Oggi il paese ha l’opportunità di diventare un punto di collegamento tra occidente ed oriente e per farlo dovrà creare un mercato del gas trasparente, liberale e competitivo.
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