acquaRisulta evidente la centralità del’acqua, nelle nostre vite come nella politica” ha esordito il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti intervenuto a conclusione dell’evento “Fattore acqua, igiene, ambiente, etica, economia” promosso da Sofidel oggi pomeriggio a Montecitorio.

È palese come oggi non abbiamo trattato a dovere il tema”, ha osservato Galletti riferendosi all’emergenza siccità che ha vissuto il Paese la scorsa estate, “per questo dobbiamo rivedere le nostre politiche mettendo al centro l’acqua, da un punto di vista etico e culturale”. Tre le parole chiave della politica energetica del futuro per il Ministro: persone, economia e governance.

Il Ministro ha evidenziato come per cogliere e vincere le sfide poste dal cambiamento climatico di origine antropica occorra applicare la “teoria dei giochi”: “In Ambiente o si vince tutti o si perde tutti”. Occorre eliminare i “perimetri d’azione” e smettere di indicare il nostro Paese come “donatore” quando si parla di cooperazione internazionale: “Stiamo pagando un debito ecologico che ci portiamo avanti dal 1850. Il nostro intervento all’estero è un investimento che si riflette sul territorio. Non ci sono confini, il fenomeno è globale”.

Un benessere condiviso che va di pari passo con una sinergica cooperazione internazionale e con un forte cambiamento culturale, vera sfida del domani. “Sono d’accordo col dire che la robotica, la domotica e la digitalizzazione sono i capisaldi del futuro e della quarta rivoluzione industriale – ha proseguito il Ministro – ma c’è anche l’economia circolare”. Che sottende per le imprese importanti benefici in termini di competitività e immagine derivanti dal risparmio e recupero di acqua ed energia: “I consumatori chiedono sempre di più aziende etiche in termini di ambiente”.

Principi contenuti nella Strategia nazionale sull’economia circolare, ad esempio, ma anche nella Strategia energetica nazionale o in quella industriale. Attenzione, però, alla governance, ultima parola chiave citata dal capo di dicastero nel suo discorso: “La strategia sull’economia circolare deve fare capo alla Presidenza del Consiglio e riguardare l’attività di tutti i ministeri”. In un’ottica di lavoro sinergico e, ci si augura, semplificato: “Abbiamo troppi strumenti in campo che dovranno accordarsi e non sarà semplice”. Il sistema di governo delle acque funzionerà, ad esempio, se si riuscirà a recuperare i “300 mld di m3 di pioggia che cadono ogni anno in Italia, di cui oggi intercettiamo solo l’11%” o se “si investirà sulla perdita delle reti, sulla migliore irrigazione e sull’accumulo”.

A partecipare anche Marina Sereni, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Raffaella Mariani, Commissione Ambiente Camera dei Deputati, Luigi Lazzareschi, Amministratore Delegato Gruppo Sofidel, Chiara Braga, Commissione Ambiente Camera dei Deputati, Alessandra Goria, Docente di economia politica e diritto, Tebaldo Vinciguerra, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede e Francesco Grandi, Responsabile Coordinamento Operativo Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.


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