- Grazie alla tecnologia e all’innovazione, l’industria chimica potrebbe ridurre il suo impatto sull’ambiente accrescendo parallelamente il proprio fatturato.
- Lo rivela un’indagine di Systemiq, secondo cui potrebbero nascere anche milioni di nuove opportunità lavorative.
L’adozione di tecnologie più efficienti, a ridotte emissioni di carbonio, permetterebbe di raddoppiare il fatturato dell’industria chimica, creando 29 milioni di nuovi posti di lavoro. Per la precisione, stando al report pubblicato dalla società Systemiq e dall’Università di Tokyo, si tratterebbe di circa 11 milioni di green jobs nella produzione di sostanze chimiche e altri 18 milioni nelle industrie collegate.
Se questa transizione invece non avverrà, le conseguenze per il clima saranno catastrofiche, con un possibile aumento delle temperature globali di ben quattro gradi rispetto ai livelli preindustriali. L’industria chimica, infatti, è fra le più impattanti: è responsabile del 4 per cento delle emissioni globali di gas serra, e i suoi prodotti sono utilizzati in una miriade di altri settori, dall’agricoltura all’automotive, fino ai beni di consumo.
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Quali sono le strategie adottabili
Le soluzioni esistono: riciclare la plastica per ridurre anche l’impiego di energia, utilizzare i fertilizzanti in modo più mirato e investire in tecnologie emergenti come l’idrogeno. Soluzioni che, abbinate a sistemi di cattura del carbonio, potrebbero condurre l’industria ad assorbire più CO2 di quella generata già nel 2050.
Gli investimenti necessari ammonterebbero a circa 100 miliardi di dollari all’anno, ma si tratta di una cifra poco significativa di fronte alle dimensioni dell’intera industria. E sarebbero soldi ben spesi, considerando che produrrebbero un aumento del fatturato e, contemporaneamente, andrebbero a tutelare il Pianeta.
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