- Nella regione orientale dell’Antartide si trova il ghiacciaio Denman, che nasconde il canyon più profondo della Terra.
- I ricercatori della CSIRO hanno scoperto che si sta ritirando molto velocemente per colpa del riscaldamento globale.
Il ghiacciaio Denman, in Antartide, si sta fondendo al ritmo di 70,8 miliardi di tonnellate l’anno. La colpa è dell’aumento delle temperature oceaniche, diretta conseguenza del riscaldamento globale. A lanciare l’allarme sono i ricercatori dell’agenzia australiana per la ricerca scientifica, la CSIRO.
Sotto il ghiacciaio Denman c’è il più profondo canyon della Terra. Sotto il lato più occidentale, il terreno presenta un pendio piuttosto scosceso che contribuisce ad accelerare il processo di ritiro. Uno studio condotto in passato dalla NASA aveva già rivelato che il ghiacciaio ha perso una massa pari a 268 miliardi di tonnellate tra il 1979 e il 2017. Se dovesse fondersi completamente, comporterebbe un innalzamento del livello dei mari di un metro e mezzo.
Il ruolo dell’Antartide orientale nell’innalzamento del livello dei mari
I ricercatori australiani hanno utilizzato dei particolari strumenti galleggianti per monitorare il ghiacciaio per alcuni mesi a partire dalla fine del 2020. Quanto hanno scoperto non è affatto rassicurante: il Denman è instabile e il suo declino potrebbe diventare irreversibile. I risultati suggeriscono che l’area orientale dell’Antartide stia contribuendo all’innalzamento del livello dei mari più di quanto si pensasse.
“Il ghiacciaio Denman si trova in una regione molto remota, che in passato non era facilmente accessibile. Riuscire ad avere dei dati al riguardo è fondamentale”, ha dichiarato Sue Cook, glaciologa dell’Università della Tasmania. È triste, però, che neanche una regione tanto inaccessibile sia riuscita a sfuggire agli effetti della crisi climatica.
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