Fotovoltaico: la chiave vincente è la sinergia

FuturoMonitoraggio continuo, asset management, visione sinergica. Sono state queste le parole chiave dell’incontro “La seconda vita degli investimenti fotovoltaici”, organizzato da Savenet, agenzia di comunicazione specializzata in tematiche energetiche e ambientali, che ha fornito una panoramica sullo stato dell’arte del settore. Il dibattito, che ha affrontato questioni legate al mercato secondario nel nostro Paese, è stata l’occasione per i diversi player di confrontarsi, in termini tecnologici e finanziari, sulle prospettive future del fotovoltaico, attualmente al centro di un’evoluzione normativa legata principalmente alle novità introdotte dal cosidetto decreto “Spalma incentivi”.

In particolare a giocare un ruolo di primo  nelle strategie per incrementare la redditività degli impianti, come ha sottolineato Mauro Moroni, CEO di Moroni & Partners, è il continuo controllo delle componenti, anche in situazioni svincolate dall’impellenza di un intervento, approccio, questo, che consente di registrare dei miglioramenti in termini di prestazioni  e di aumentare la produttività.

In quest’ottica, ha spiegato Moroni, è economicamente utile dotarsi di un buon servizio di asset management per prevenire e minimizzare le probabilità di fermo impianto, nonché cercare di  intervenire in maniera tempestiva in caso di un malfunzionamento avvalendosi di operatori competenti. Malfunzionamento che può essere causato da diversi fattori come l’ombreggiamento, l’inefficienza di inverter e trasformatori e,  fenomeno di recente diffusione, il PID (Potential Inducted Degeneration). “Il PID – ha spiegato Moroni – è una problematica che non è ancora sulla bocca degli operatori, una dispersione verso terra di energia elettrica, una perdita di potenza dei pannelli dovuto all’umidità, alla temperatura o alle tensioni troppo alte di stringa. In Italia attualmente non si registrano tantissimi casi, ma bisogna comunque monitorare gli impianti”. Per ovviare a questa problematica, (che generalmente si verifica negli inverter senza trasformatori) ha concluso Moroni “si interviene o rigenerando i moduli durante la notte, tramite degli appositi macchinari, o cambiando il tipo di inverter. L’importante è intervenire quando il processo è ancora reversibile”.

Questi, dunque, alcune tematiche tecnologiche emerse nel corso dell’incontro che ha dedicato molta attenzione ad aspetti finanziari legati al’evoluzione del mercato. Da questo punto di vista il comparto fotovoltaico, seppur influenzato dall’arrivo dalle modifiche sugli incentivi, sembrerebbe resistere, come ha spiegato  David  Armandini di Prothea, che, se da una parte, ha sottolineato la  presenza di un profilo di rendimento inferiore, ha, però, anche posto l’accento sulla notevole prospettiva di crescita, elemento a cui si affianca la sempre maggiore richiesta di consolidamento da parte dei player, interessati a proteggere i loro investimenti puntando sulla diversificazione.


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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.