Alleanza per il Fotovoltaico avverte che per arrivare ai 100 GW necessari di fotovoltaico al 2030 serve ottenere maggiore certezza normativa con leggi chiare e dall’impatto duraturo.
Così le imprese possono programmare a breve medio-lungo periodo degli investimenti nel comparto.
L’Alleanza considera in questo non sufficiente quanto previsto nel Decreto sulle aree idonee, in quanto “non garantisce né regole uniformi su tutto il territorio nazionale né tempi brevi per la risoluzione del problema nel medio periodo”. E’ questo il messaggio emerso durante il convegno “Orizzonte 2030: la transizione energetica passa per le aziende”, organizzato dalla stessa associazione oggi a Roma.
Opportunità di occupazione
L’Associazione Italiana delle agenzie per il lavoro ha commissionato una ricerca al Censis da cui è emerso come nei prossimi 3-4 anni si potrebbero creare 150.000 nuovi posti di lavoro grazie agli obiettivi al 2030 di transizione ecologica.
Per favorire ciò serve “un coordinamento più capillare tra la politica nazionale e regionale con il mondo imprenditoriale e il gestore di rete”.
Una dinamica che vede protagonisti anche il dialogo tra mondo universitario e aziende.
“Stiamo garantendo un grosso stimolo allo sviluppo delle energie rinnovabili, che rappresentano un elemento chiave per la sostenibilità e per la nostra sicurezza. Il nostro Paese punta a diventare uno snodo energetico per il Mediterraneo, nell’ambito di un processo di transizione che sia sempre realistico e ragionevole, concreto e non velleitario. In questo scenario sarà fondamentale la ricerca per nuove tecnologie e per nuove modalità di utilizzo dell’energia. Perseguiamo quindi uno sviluppo che sia davvero sostenibile e proprio con questo spirito abbiamo raddoppiato i membri della commissione Via e Vas, abbiamo sbloccato le autorizzazioni degli impianti rinnovabili ed è in arrivo un decreto sulle cosiddette ‘aree idonee’. Si tratta di interventi che consentiranno alle imprese di realizzare progetti con obiettivi di lungo periodo. L’Italia potrà così onorare gli impegni assunti a livello internazionale e volgere lo sguardo verso il futuro. Il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) indica un percorso sostenuto, ma ragionevole e realistico, e apre spazio e scenari per le imprese. Le nostre aziende sono già protagoniste della nuova economia e della nuova generazione sostenibile. Il contributo migliore che bisogna assicurare alle imprese risiede nella riduzione dei carico burocratico e nell’abbattimento delle lungaggini. L’Italia è quindi ben avviata verso il futuro”, ha osservato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin intervenuto ai lavori
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