L’articolo 10, comma 3 ter, del cosiddetto Decreto Crescita, e il relativo decreto attuativo dell’Agenzia delle Entrate del 31 luglio 2019 relativo alla vendita e installazione di impianti fotovoltaici, determina delle “criticità concorrenziali” e favorisce i soli operatori economici di grandi dimensioni, a danno delle piccole e medie imprese. Questa la sentenza dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato in una segnalazione inviata a Parlamento, Governo e Agenzia delle Entrate.
La segnalazione arriva dopo una lettera inviata lo scorso settembre dall’associazione Italia Solare all’Agcm, e per conoscenza all’Agenzia delle Entrate, in cui era chiesto di intervenire sugli elementi distorsivi di mercato contenuti nel provvedimento. Inoltre, l’associazione aveva chiesto all’Autorità di verificare se la corretta interpretazione del provvedimento prevedesse il mantenimento dei limiti esistenti alla compensazione dei crediti fiscali, incluso il limite annuale di 700 mila euro all’importo delle imposte, tasse e contributi compensabili, considerato anche l’impatto sulla concorrenza.
Cosa prevede l’articolo 10, comma 3 ter, del Decreto Crescita
L’articolo ha introdotto per gli interventi di vendita e installazione di impianti fotovoltaici residenziali la possibilità della cessione ai fornitori del credito Irpef. Questi possono portare in compensazione il credito acquisito con le proprie imposte in 10 quote annuali o cederlo ai fornitori indiretti dopo aver acquisito il credito di imposta.
La soddisfazione di Italia Solare
In una nota stampa diffusa oggi, Italia solare si dice “molto soddisfatta” della posizione assunta dall’Agcm. Secondo l’associazione il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate “ha rimosso per i soggetti cessionari del credito derivante dalle detrazioni fiscali i limiti quantitativi alla compensazione dei crediti fiscali, previsti dalle leggi vigenti. Tale provvedimento ha così permesso ai grandi gruppi industriali del settore energia di fare un uso illimitato del beneficio, possibilità evidentemente preclusa alle piccole e medie imprese”.
“Ci auguriamo che, dopo tale vicenda, il legislatore prima di intervenire nuovamente sulla normativa si confronti preventivamente con gli operatori del settore e con chi li rappresenta, questo per evitare di incappare nuovamente nella definizione di normative che più che agevolare il settore lo ostacolano”, ha concluso in nota il presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini.
I timori delle associazioni di settore
Lo scorso luglio Ater, Italia solare e Coordinamento Free si erano dette molto preoccupate per tale provvedimento. “Di fatto così si aiutano solo le aziende molto grandi”, aveva commentato in un’intervista al settimanale e7 Giovanni Battista Zorzoli, presidente di Coordinamento Free, “in quanto sono le uniche che possano avere l’interesse e la forza finanziaria di assorbire la cessione del credito di più impianti e di condomini”.
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