È avvenuto in data 21 aprile il lancio ufficiale delle iniziative previste nell’ambito del progetto ESG 2030, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con l’obiettivo di promuovere le migliori prassi di predisposizione e divulgazione di informazioni societarie su tutti gli aspetti della sostenibilità, in conformità con il quadro normativo emergente a livello europeo. Le iniziative sono state presentate nel corso del Forum ESG 2030, promosso da Diligentia ETS con il patrocinio di Accredia e realizzato a Roma in collaborazione con Unioncamere.
Cinque i temi chiave del progetto ESG 2030
L’evento ha rappresentato un’occasione di incontro tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto, articolato in cinque temi fondamentali:
- informativa sulla sostenibilità. Accuratezza, credibilità e affidabilità;
- imprese e filiere di fornitura responsabili. Due Diligence e Green Public Procurement;
- imprese e finanza sostenibile;
- impresa e parità di genere;
- le nuove professioni per la sostenibilità.
I relativi tavoli di lavoro hanno visto la partecipazione di esperti appartenenti a istituzioni, enti, associazioni e aziende che hanno approfondito sia le proposte esistenti, sia una serie di idee da sviluppare nei prossimi mesi.
Sfide e opportunità per imprese e istituzioni
“Lavoriamo a tutti i temi che riguardano le scelte delle imprese. Le scadenze prossime rappresentano una sfida per tutti noi, ma anche un’enorme opportunità. Noi ci siamo”, ha dichiarato Sandro Pettinato, vicesegretario generale di Unioncamere. Il tema della sostenibilità, tuttavia, “non deve essere riferito solo alle imprese, ma deve coinvolgere tutte le istituzioni. È necessario passare dai discorsi di principio ai fatti: servono azioni per rendere sostenibili le attività tramite approfondimenti tecnici e misurazioni, su basi di dati affidabili. C’è bisogno di qualcosa di concreto: siamo al lavoro per fare tutto al meglio”, ha aggiunto Massimo De Felice, presidente di Accredia.
Oggi eravamo al Forum #ESG 2030, promosso da Diligentia ETS in collaborazione con @unioncamere. Sono intervenuti il Presidente De Felice, il Vice Direttore Riva, il Responsabile Relazioni Esterne, Di Giulio e la Funzionaria Tecnica, Battellino.https://t.co/1p7mxtqy0i
— Accredia (@ACCREDIA) April 21, 2023
Processi standardizzati per il rating ESG
Cruciale il ruolo dell’International Accreditation Forum (IAF), che sta scrivendo un documento per creare una norma internazionale sulla sostenibilità. All’interno del suo gruppo di lavoro ci sono anche la Banca Mondiale, il WWF, UNI, Accredia e Diligentia ETS: il presidente di quest’ultima, Cesare Saccani, ha commentato: “Dobbiamo passare a un sistema che preveda una divisione dei ruoli; proprio per questo, faremo tanta attività di formazione per valutare tutte le competenze. Il position paper con IAF ha come tema chiave la valutazione degli impatti futuri su tutti i fattori ESG, in linea peraltro con i principi del DNSH (Do Not Significant Harm, n.d.r.)”.
Riguardo al position paper, è arrivata una specifica da parte del presidente IAF, Emanuele Riva: “L’affidabilità della validazione e verifica dell’informativa societaria della sostenibilità e di un rating ESG richiede processi standardizzati; si apre la possibilità (con la prossima ratifica del documento da parte degli Stati Membri) sia per gli enti di accreditamento, sia per i soggetti che svolgono attività di auditing finanziario, di effettuare attività di verifica dei claim di sostenibilità e di rating. Due differenti tipologie di organizzazioni che opereranno nello stesso ambito hanno appunto bisogno di processi standardizzati”.
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Procedimenti che necessitano di rapida attuazione
Il direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini, ha sottolineato l’importanza di procedere speditamente in questa direzione, senza fare marcia indietro: “Spesso diciamo che vogliamo e dobbiamo salvare il Pianeta, ma la verità è che il Pianeta, pur acciaccato, sopravvivrà. La siccità e gli altri processi che hanno spinto a mettere tanta enfasi sulla sostenibilità stanno accelerando. Può bastare tutto questo? No. Ci vuole ancora molto tempo, ma poi, per molti, il tempo non è un problema. Non tutti infatti sono convinti: molte aziende che facevano sostenibilità hanno smesso (soprattutto negli Stati Uniti) dopo aver subìto sanzioni. Il rischio è che presto accada anche in Europa e che rinviare ulteriormente potrà porre fine all’approccio ambientalista europeo”. Fondamentale, quindi, attuare rapidamente le idee discusse ai vari tavoli di lavoro.
Informativa sulla sostenibilità: accuratezza, credibilità e affidabilità
Emerge la necessità di un cambiamento del modo di valutare la sostenibilità: le informazioni richieste sono quelle di individuare ciò che accadrà nel breve, medio e lungo termine. Di fatto, serve una logica di risk management.
Imprese e filiere di fornitura responsabili: Due Diligence e Green Public Procurement
È necessario “descrivere com’è attualmente il mercato, proporre soluzioni affidabili per il rating ESG, allegare le descrizioni di buone prassi per chi deve ancora accreditarsi”, secondo Lorenzo Orsenigo, consigliere Diligentia ETS.
Imprese e finanza sostenibile
Tra gli spunti raccolti, spicca il rischio ESG per le banche rispetto alla verificabilità e alla qualità dei dati. “C’è bisogno di dare ai dati una certezza con certificazioni di terze parti indipendenti. Nei prossimi mesi serviranno documenti pratici e di carattere attuativo che potremo sottoporre ai soggetti interessati a migliorare il rapporto banche-imprese”, ha detto Enzo Tucci, consigliere e coordinatore della Commissione tecnica “SmartLOM”, Diligentia ETS.
Impresa e parità di genere
“Alle aziende mancano gli strumenti di formazione: dal gap culturale del management allo stakeholder engagement, fino al welfare in azienda e alla conciliazione vita-lavoro. Inoltre, servono precisazioni sull’autocertificazione inserita nell’art. 108 del Codice degli Appalti”. Questo il commento di Claudia Franceschelli, vicepresidente e coordinatrice della Commissione tecnica “Parità di Genere” Diligentia ETS.
Le nuove professioni per la sostenibilità
Emerge l’assoluto bisogno di nuove competenze, ma anche la possibile esclusione di alcuni attori della filiera poco aggiornati sul tema, che rischia paradossalmente di generare un problema di sostenibilità sociale.
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