Oggi 3 aprile sono 30 anni di attività del Fondo di coesione. Tra gli obiettivi principali del Fondo nato nel quadro del trattato di Maastricht ci sono obiettivi attuali ancora oggi come:
- il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti,
- l’efficienza energetica,
- le energie rinnovabili
- le infrastrutture stradali e ferroviarie.
Gli investimenti in questo tempo hanno interessato la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE con quasi 179 miliardi di €. I fondi sono destinati a investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente.
I beneficiari del Fondo di Coesione
Il Fondo ha lo scopo di promuovere la convergenza tra le economie europee per questo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE.
I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999).
Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.
Lotta ai cambiamenti climatici
Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.
Tra i progetti contro la crisi climatica realizzati ad oggi: infrastrutture per portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue. Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.
E’ sempre grazie al Fondo che è stato realizzato l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia, grazie al quale è stato ridotto del 60 % i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.
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