I ministri dell’economia dei 28 Stati membri dell’Unione europea, riunitisi all’Ecofin lo scorso 8 novembre, hanno concordato un testo conclusivo in cui si sottolinea la volontà dell’UE di porre fine ai finanziamenti di progetti non in linea con politiche green, tra cui iniziative legate al settore dei combustibili fossili.
Banche devono allinearsi agli accordi di Parigi
Nel documento si sottolinea, tra i tanti punti, come sia urgente che le banche di sviluppo multilaterali, nazionali e regionali definiscano delle misure “per allineare i loro portafogli all’accordo di Parigi e continuare a potenziare gli investimenti volti a contrastare il climate change”. (Leggi il documento con le conclusioni dell’Ecofin)
La questione Bei
Per quanto riguarda l’approvazione da parte della Banca europa degli investimenti della fine dei finanziamenti ai progetti riguardanti i combustibili fossili, fissata a ottobre e poi slittata alla prossima riunione del consiglio di amministrazione in programma il 14 novembre, l’Ecofin accoglie con favore “l’ambizione della Banca europea degli investimenti di accrescere il suo contributo all’azione di contrasto al cambiamento climatico e alla sostenibilità ambientale”.
Tuttavia, su questa decisione non c’è l’unanimità dei Paesi UE. La Germania vorrebbe che si continuasse a investire in progetti inerenti il settore gas.
Stress test
Sempre in tema di finanza e cambiamento climatico, la Commissione europea, come riporta la Reuters, sta valutando di introdurre degli stress test per far sì che le società finanziarie aumentino le riserve necessarie a fronteggiare i rischi finanziari legati al cambiamento climatico. Valdis Dombrovskis, commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico dei capitali, ha spiegato come la nuova commissione dovrà valutare queste misure in qualità di strumenti volti a integrare i rischi legati alla sostenibilità nei meccanismi di monitoraggio e supervisione della stabilità finanziaria.
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