European Business & Nature Summit, come conciliare sviluppo economico e tutela della biodiversità

Il passaggio a un’economia nature-positive è al centro dell’EBNS 2023, l’11 e il 12 ottobre a Milano.

EBNS 2023
L’EBNS 2023 © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Ha preso il via oggi a Milano, a Palazzo Lombardia, l’European Business and Nature Summit (EBNS), la più importante conferenza sullo sviluppo di modelli di business che mettano al centro la biodiversità. L’edizione 2023, a un anno dalla Cop 16 di ottobre 2024, si focalizza sulle trasformazioni aziendali che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Accordo di Montréal e accelerare il passaggio a una società “nature-positive”.

“L’EBNS è un appuntamento fisso del calendario ambientale che raduna i più importanti attori europei nel settore della biodiversità e delle imprese. Quest’estate, gli eventi meteo estremi e le ondate di calore hanno avuto un forte impatto sul continente. Le conseguenze economiche diventano ogni anno più chiare, insieme alle conseguenze che deriveranno da una mancata tutela della biodiversità”. Questo il messaggio iniziale di Virginijus Sinkevičius, Commissario europeo per l’Ambiente.

L’importanza dell’Accordo di Montréal e della Legge sul ripristino della natura

Il Global Biodiversity Framework, approvato alla Cop 15 del dicembre 2022 in Canada, rappresenta una vera e propria pietra miliare dal punto di vista della salvaguardia del nostro capitale naturale, tant’è che viene spesso paragonato all’Accordo di Parigi sul clima.

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“È entrato in vigore anche il regolamento sulla deforestazione, oltre al regolamento sulla tassonomia per orientare gli investimenti. Stiamo ultimando la Legge sul ripristino della natura, puntando a raggiungere un accordo entro la fine dell’anno. Ora serve un impegno attivo da parte dei governi, della società e dell’intera economia”, ha concluso il Commissario europeo.

European Business & Nature Summit
L’intervento di Virginijus Sinkevičius, Commissario europeo per l’Ambiente © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Gli obiettivi dell’Europa in termini di clima e biodiversità

All’intervento di Sinkevičius ha fatto seguito il discorso di Gilles Denis, esploratore che ha ideato la Nanok Expedition in Groenlandia e mette le sue avventure “al servizio della scienza”. “Cos’ha un alpinista in comune con gli imprenditori? L’amore per le sfide. La passione che, in base alla sua etimologia, è sinonimo di sofferenza. È un fuoco che dev’essere alimentato. Il cambiamento climatico è la sfida più importante cui ci troviamo di fronte. Abbiate il coraggio di fissare obiettivi che vi spaventano. Preparate il fuoco, prima di accenderlo. Arriverà la scintilla, se terrete la mente aperta”, è stato l’appello di Denis.

European Business & Nature Summit 2023
Gilles Denis, ideatore della Nanok Expedition © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Dal 9 ottobre, a proposito di obiettivi ambiziosi, è ufficialmente in vigore nell’UE il piano Fit for 55 nella sua interezza. Lo scopo è quello di ridurre le emissioni comunitarie di gas serra del 55-57 per cento entro il 2030, fino a raggiungere la neutralità climatica nel 2050. La nuova Direttiva sull’Energia Rinnovabile (RED III) e il regolamento ReFuelEU stabiliscono la necessità di aumentare la quota di fonti rinnovabili nel mix energetico dell’UE al 42,5/45 per cento e far sì che tutte le nuove auto immatricolate nel continente siano a emissioni zero dal 2035. Dato l’impatto ambientale di questi due settori, si tratta di misure che avranno ripercussioni su tutti gli habitat e le specie.

Il valore degli ecosistemi e dei servizi che offrono

“Sviluppo economico e rispetto dell’ambiente possono e devono andare di pari passo”, come ha ricordato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Stando alla Strategia europea sulla biodiversità per il 2030, più di metà del prodotto interno lordo globale, pari a circa quaranta trilioni di euro, dipende dalla natura. I servizi ecosistemici, ovvero i benefici forniti dagli ecosistemi al genere umano, contribuiscono al nostro benessere per una quota che equivale addirittura al doppio del PIL mondiale.

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“Dobbiamo imparare a monetizzare la biodiversità e la natura”, ha concordato Florika Fink-Hooijer, direttrice generale della DG Ambiente della Commissione europea. “Non intendo dire che dobbiamo venderla, ma investire nel suo ripristino, e tutto questo dev’essere incentivato. La natura dev’essere un alleato delle aziende, non un costo. Se vogliamo avere pace sul Pianeta, dobbiamo anche fare pace con la natura”. Un messaggio che fa particolarmente riflettere alla luce delle guerre in Ucraina, Nagorno-Karabakh e nella Striscia di Gaza.

Florika Fink-Hooijer EBNS 2023
Florika Fink-Hooijer, direttrice generale DG Ambiente Commissione europea © Elisabetta Scuri/Canale Energia

Business for Nature

Fare pace con la natura e promuovere un’economia nature-positive è proprio l’obiettivo di Business for Nature, rete che riunisce più di 85 organizzazioni e aziende. L’amministratrice delegata, Eva Zabey, ha parlato infatti della Nature Positive Initiative lanciata nel settembre del 2023, ricordando che fra le priorità del Trattato di Montréal c’è anche lo stop ai sussidi ambientalmente dannosi.

Il ruolo della finanza verde

Un rapporto pubblicato dal WWF aveva rivelato, già nel 2021, come i governi potrebbero creare 39 milioni di posti di lavoro dedicando alle nature-based solutions una sola annualità di quei finanziamenti che “distruggono la biodiversità”. Ecco perché la finanza verde gioca un ruolo fondamentale da ogni punto di vista: lo ha ribadito anche la presidente della BCE, Christine Lagarde, alla conferenza di alto livello dell’Agenzia internazionale dell’energia di fine settembre. Domani, 12 ottobre, ci sarà modo di approfondire la questione durante la seconda giornata di lavori dell’EBNS.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.