UNgrande laboratorio interconnesso con l’obiettivo di mettere in rete 26 centri di ricerca italiani. Si tratta di Enet-RTLab (EnSiEL national energy transition real-time lab) ed è l’iniziativa promossa dal Consorzio interuniversitario per la ricerca nel settore dell’energia, dei sistemi e degli impianti elettrici-EnSiEL con lo scopo di mettere a sistema conoscenze, strumenti di simulazione e strutture di ricerca nazionali al servizio della transizione energetica.
La prima simulazione di questo grande laboratorio interconnesso, coordinato dal prof. Ettore Bompard del politecnico di Torino si è svolta l’11 aprile e ha visto coinvolti il Joint research center della Commissione europea con sede presso Ispra, il politecnico di Bari, l’università di Genova e l’università di Napoli Federico II.
Laboratorio interconnesso per la transizione energetica
Il consorzio che ruota attorno a Enet-RTLab si propone di favorire una collaborazione tra università e centri di ricerca nell’ambito del supporto per il decision making (istituzionale e industriale), lo sviluppo, il testing delle tecnologie e il trasferimento tecnologico per la transizione energetica del nostro Paese, con particolare riferimento agli scenari di decarbonizzazione e all’integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti di trasmissione e distribuzione nazionali.
La transizione energetica si presenta come una sfida ineludibile che si gioca su vari piani: infrastrutturale, ambientale, socio-economico, in cui una moltitudine di attori tra pubblici, privati, decisori politici e industriali, oltre alle istituzioni di ricerca, sono chiamati a dare il loro contributo. Lo ha sottolineato il prof. Ettore Bompard, coordinatore scientifico del progetto: “ENET-RTLab si pone come una sede fisica e virtuale in cui, attraverso l’approccio innovativo ibrido reale-virtuale, i vari attori possono confrontarsi, mettendo a sistema le risorse nazionali”, ha ricordato in occasione della prima simulazione.
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Esperimenti in tempo reale
La simulazione in tempo reale nasce dall’idea di poter interconnettere diversi laboratori real-time geograficamente distribuiti sul territorio. In questo modo, si possono mettere a sistema conoscenze e strumenti hardware e software dei vari laboratori nazionali, attraverso le configurazioni software-in-the-loop (Sil), hardware-in-the-loop (HIL) e power hardware-in-the-loop (Phil). Il concetto di base della simulazione multi-sito è quello di attivare un laboratorio in rete, in contrapposizione al concetto tradizionale di rete di laboratori. Ciascun laboratorio è connesso agli altri attraverso la rete Garr, contribuendo in tempo reale e in maniera sincrona allo stesso esperimento/test, creando così un vero e proprio laboratorio nazionale interconnesso.
Così come è stato spiegato, la simulazione in real-time “fornisce un ambiente virtuale nel quale il sistema e le componenti possono essere testati prima di essere installati sul campo, fornendo informazioni affidabili su impatti e benefici”. La prima simulazione multi-sito nazionale è svolta in collaborazione tra le sedi universitarie di Bari, Genova, Napoli, Torino e il Jrc di Ispra. La simulazione geograficamente distribuita offre diversi vantaggi, come la condivisione di risorse hardware e software che vengono rese disponibili a livello nazionale, senza la necessità di replicarle o spostarle in diversi laboratori, con conseguente incremento della capacità di calcolo per i singoli laboratori. Inoltre si potranno simulare sistemi di dimensioni maggiori e aumenterà la sicurezza delle informazioni, pur restando a disposizione delle simulazioni tra diversi partner.
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Test su eolico e fotovoltaico
Oggetto della simulazione è stata la rete di trasmissione in alta tensione (rete test Cigre), implementata a Torino, interagente con le reti di distribuzione implementate a Napoli e Ispra. L’obiettivo è quello di valutare la fattibilità tecnica di dismissione di una porzione di parco di generazione termoelettrica e la sua sostituzione con impianti da fonte rinnovabile, in particolare eolico e fotovoltaico. Il parco eolico è stato implementato e simulato a Genova nella configurazione Sil, mentre il generatore fotovoltaico inserito nella simulazione è quello realmente presente a Savona. In aggiunta, la sede di Bari ha reso disponibili le risorse energetiche distribuite di una microrete collegate in modalità Phil per emulare strategie di controllo rapido della domanda.
Tutti i laboratori partecipanti all’iniziativa si sono collegati via web utilizzando uno specifico framework plug and play capace di integrare un grande numero di località in cui sono presenti simulatori, software o dispositivi fisici. Questo permette di effettuare test multi-disciplinari su nuove tecnologie, test su software e tecniche di controllo e prove di conformità per dispositivi su scala nazionale e internazionale.
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