Tecnologia, piloti e fondi strutturali, ma senza perdere il quadro di insieme. Dopo i primi anni di lanci, sperimentazioni e studi, l’indicazione dell’Unione Europea è lavorare: “all’integrazione delle tecnologie”, così evidenzia Marcello Capra delegato per il Set Plan europeo al Ministero dello Sviluppo Economico. “Le smart city sono uno dei tre pilastri del work programme. Tra le tecnologie sotto i riflettori ci sono senz’altro le smart grid, la mobilità sostenibile e l’agenda digitale” conclude Capra in una riflessione che anticipa il via ai lavori al III Smart Grid International Forum di cui è parte attiva nel comitato scientifico e introducendo e moderano la sessione dedicata a: “I device necessari e le strategie per realizzarre una smart city”.
Ma anche ragionare secondo un’ottica nuova e sinergica, ricorda Riccardo Basosi, rappresentante italiano per l’energia nel programma Horizon 2020 e membro del comitato scientifico dell’evento, “Non bisogna interpretare l’implementazione tecnologica e l’efficienza solo negli aspetti elettrici, ma anche termici, tenendo presente come elettrico e termico rappresentino la maggior parte dei consumi finali”.
Una smart city sinergica, integrata su diversi livelli efficiente e… interconnessa. Questo forse un altro nodo da sciogliere tra architetture di sistema e implementazioni smart.
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