Riflettere sulle regole condivise e condivisibili per il mercato, trovare una strada comune per superare gli ostacoli (e magari trasformarli in opportunità) e definire gli strumenti finanziari a supporto degli Epc (Energy Performance Contract). A un anno dal lancio dell’iniziativa Transparense, il distretto tecnologico Habitech – unico partner italiano dei 20 che partecipano al forum europeo – ha organizzato il primo steering committee a livello nazionale coinvolgendo i principali stakeholder del settore: Esco, associazioni industriali e di categoria, rappresentanti dei comuni. A fare da padrone di casa in questa occasione è il Gse che, come spiega a e7 Costantino Lato (a capo della Direzione Studi, Statistiche e Servizi Specialistici), potrà offrire al comitato direttivo italiano un supporto “operativo” e il “know how” maturato negli anni. Grandi assenti le banche ma si tratta di una prima riunione, spiegano gli organizzatori, e gli istituti di credito – forse ancora “scottati” da quanto accaduto con il fotovoltaico – sono ancora in una posizione attendista per capire cosa succederà nel mercato. La speranza è quella di riuscire a coinvolgere “in corso d’opera” anche questi attori, convincendoli della solidità del business dell’efficienza energetica. Di seguito i tre argomenti di discusione affrontati nel corso della giornata, illustrati dai partecipanti ai lavori.
Il Codice di Condotta
Un mercato solido e trasparente si costruisce su regole chiare e condivise da tutti. Uno dei principali “output” del progetto Transparense sarà il Codice di Condotta, un documento ancora in fase di elaborazione (attualmente è in discussione la seconda bozza) che dovrà definire i principi fondamentali per la preparazione e l’attuazione di progetti Epc. Francesco Gasperi, Coordinatore tecnico di Habitech ci spiega che cos’è e a cosa serve il Codice di Condotta.
Uno sguardo oltre le barriere amministrative (e se ci fossero opportunità nascoste tra gli ostacoli?)
L’impegno ad “autoregolarsi” da parte del mercato, però, non può essere sufficiente. Accanto a questo serve un quadro regolatorio stabile, figlio di una chiara scelta politca da parte dei Governi europei. La strada da fare in questa direzione è ancora lunga e, sottolineano i presenti, occorre fare una ricognizione dei problemi dagli ostacoli amministrativi alle incertezze che continuano a persistere (come ad esempio quella relativa all’Iva al 10% sull’Epc). Un altro tema prioritario riguarda gli incentivi e la regolazione del conto termico. L’andamento del mercato porterà, secondo l’opinione di alcuni, a una naturale aggregazione delle Esco in realtà più grandi e stabili così come accaduto anche nel mondo delle rinnovabili. Il tavolo di lavoro su questo argomento è stato coordinato da Dario di Santo (direttore Fire)
http://www.youtube.com/watch?v=UXwuPmPYDSk
“In effetti le piccole aziende in questo settore si trovano a scontrarsi con grandi barriere soprattutto nel settore pubblico come ci spiega Luigi Boso di Esco Primiero”
Strumenti finanziari
In attesa di avere il punto di vista da parte delle banche, i membri del Comitato hanno anticpato alcune proposte di strumenti finanziari a sostegno dei contratti Epc. Il problema è che se da un lato è fondamentale che vengano messi a disposizione strumenti efficaci (ex: project finance) per finanziare le Esco, al momento non sembrano esserci esempi di buone pratiche e gli enti pubblici non hanno i soldi da investire “up-front”. L’ipotesi più quotata (e ipotizzato anche nell’art.15 dello schema di D. Lgs per il recepimento della direttiva europea 2012/27/Ue trasmesso ieri al Parlamento) è quella di un fondo di rotazione per dare respiro al mercato.
Abbiamo chiesto a Vincenzo Albonico (presidente Agesi) di riassumerci le principali proposte emerse su questo argomento.
I risultati di questo incontro preliminare vengono presentati oggi a Bratislava dai rappresentanti di Habitech nel corso dell’incontro del direttivo europeo mentre per il prossimo appuntamento per il comitato nazionale si dovrà aspettare il prossimo mese.
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