Riuscire ad avere edifici pubblici e privati a consumo di energia vicino allo zero nei Paesi UE. E’ l’obiettivo fissato dal Parlamento Europeo che lo scorso 17 aprile ha votato l’aggiornamento della direttiva sull’efficienza energetica nell’edilizia (EPDB Directive). Il testo è stato approvato in via definitiva con 546 voti a favore, 35 contrari e 96 astensioni.
“Il successo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è un chiaro segnale che sugli impegni internazionali in materia di clima e sul completamento dell’Unione dell’energia stiamo facendo sul serio – commenta in una nota Il relatore Bendt Bendtsen (PPE, DK) – gli edifici hanno un ruolo fondamentale a riguardo: abbiamo stabilito una direzione chiara per il miglioramento del parco immobiliare in Europa. Daremo agli investitori la certezza che il rinnovamento energetico è un’area prioritaria per il futuro.”
Strategie nazionali a lungo termine
Il provvedimento impone agli Stati Membri la creazione di “strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati”. L’obiettivo che si intende raggiungere è “la drastica riduzione” delle emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli registrati nel 1990.
Nuovi strumenti di finanziamento e step intermedi
Naturalmente il raggiungimento di questi obiettivi richiede la messa in campo di strumenti mirati. Secondo i deputati è in particolare necessario promuovere investimenti e favorire la creazione di nuovi strumenti di finanziamento per cittadini e imprese. La tabella di marcia per l’ottenimento di un parco immobiliare green entro il 2050 prevede, inoltre, delle tappe intermedie fissate al 2030 e al 2040 e la creazione di indicatori misurabili per valutare le strategie messe in atto dai diversi Paesi.
L’indicatore di intelligenza
Nel testo approvato dal Parlamento si menziona anche un “indicatore d’intelligenza”. Si tratta in particolare di uno strumento in grado di valutare in modo quantitativo la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete. L’indicatore, che la Commissione Europea dovrà sviluppare entro la fine del 2019, prende anche in considerazione il consumo energetico e la capacità dell’edificio di modularlo in base alle esigenze reali dei consumatori.
Dispositivi automatizzati per regolare la temperatura
L’aggiornamento della direttiva prevede inoltre che, sia i nuovi edifici sia quelli esistenti, in cui verranno sostituiti i generatori di calore, dovranno adottare dispositivi automatizzati per regolare i livelli di temperatura. Oltre a questo saranno rese più stringenti le norme sull’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento e sull’automazione degli edifici.
Mobilità elettrica
Un altro aspetto chiave menzionato nella direttiva è l’introduzione di requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione. In particolare dovrà essere installato almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di dieci posti auto. Inoltre sarà necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.
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