Trasporti, efficienza energetica nell’industria e riqualificazione energetica. Questi i settori in cui al momento si gioca la sfida per abbattere le emissioni climalteranti
La neutralità tecnologica combinata con l’efficienza energetica è la chiave per andare oltre questo ostacolo secondo gli stakeholders intervenuti alla due giorni organizzata dagli Amici della Terra, a Roma il 28 e 29 Novembre. Un mix energetico che tenga conto davvero di tutte le fonti, valutando cosa è disponibile e quanto. Considerando l’impatto delle diverse scelte tecnologiche nell’intero ciclo di vita. Ma anche disponibilità delle materie necessarie a produrre i supporti tecnologici, distanza dalla fonte e consumo di suolo.
Questo vuol dire riprendere in mano fonti energetiche come il nucleare, pensare a biofuel per i trasporti e valutare sinergie diverse spaziando tra le tecnologie.
La sfida della transizione energetica vista dalla filiera gas
“Abbiamo davanti una grande sfida: la transizione energetica ci imporra di cambiare anche i nostri modelli di consumo” sottolinea Marta Bucci, DG Proxigas. In questa ottica sarà sempre più strategico fare efficienza.
“Fare efficienza significa anche agire in modo sinergico e coordinato tra infrastrutture e mercati”. Un sistema così articolato, secondo la Bucci, potrà sostenere anche e difendere anche i consumatori dalla volatilità dei prezzi tipici di questa fase di transizione. Il commento completo nel video.
Un approccio di sviluppo modulare
La chiave della transizione energetica secondo Snam è effettuare “investimenti modulari pensando a “infrastrutture in grado di ospitare le molecole del futuro“. Come spiega nella video intervista Claudio Farina chief e strategy tecnology Snam.
Il peso della neutralità tecnologica nei trasporti
La quasi totalità delle emissioni dei trasporti (93,3% dei consumi finali) provengono dal traffico su strada.
In questo scenario l’auto elettrica ha uno spazio ancora estremamente limitato. Con solo l’1% dei veicoli in circolazione, è ben lontana dal coprire gli obiettivi europei che l’Italia sta recependo con il PNIEC 2023. “Davanti a questo scenario non possiamo ignorare l’apporto che altre tecnologie come il GNL, Gas naturale (GNC) e il GPL possono dare al settore trasporti” sottolinea Monica Tommasi Presidente degli Amici della Terra.
“I biocombustibili sostenibili possono giocare un ruolo importante nella Unione europea” rimarca Andrea Arzà, presidente Assogasliquidi. “Su questo ci sono segnali incoraggianti rispetto alla revoca del bando dei motori termici e delle caldaie a gas. I dati scientifici inducono a tenere conto del valore che possono avere i carburanti riciclabili, che sono anche più sostenibili da un punto di vista sociale dell’industria del made in Italy” conclude nella video intervista che segue. “Questo è l’approccio alla neutralità tecnologica che auspichiamo e che permette di arginare le criticità legate alle materie prime, argomento molto caro agli Amici della Terra”, conclude Tommasi. “Abbiamo dedicato un approfondimento al tema durante la Conferenza con la presentazione del report “Materie prime: il costo energetico della scarsità”.
Il biocarburante di ENI ora disponile per il consumo
Un esempio di neutralità tecnologica e circolarità è quello del biocarburante ottenuto da scarti di olii esausti realizzato da Eni. HVOlution arriva nella rete dei distributori Eni. “Consente un risparmio in termini di emissioni di CO2 tra il 60 e il 90% rispetto al carburante tradizionale” sottolinea Giulio Balestrieri, responsabile extrarete ENI.
Nonostante i buoni propositi ambientali la filiera produttiva è più costosa “per il difficile accesso alla materie prime e all’economia di scala”. Ma l’azienda dal 1° ottobre a fine anno lo sta distribuendo a un prezzo di 10cent inferiore rispetto al carburante tradizionale. Nel video l’intervento completo.
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