Sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’UE due regolamenti relativi all’istituzione di un sistema comune e facoltativo di certificazione della predisposizione all’intelligenza degli edifici. Questo strumento è volto a integrare in modo più efficace il settore dell’efficienza energetica con quello della domotica. L’adesione dei paesi membri è su base volontaria.
Predisposizione edifici smart, il regolamento 14 ottobre 2020, n. 2020/2155/UE
Il regolamento 14 ottobre 2020, n. 2020/2155/UE dà indicazioni relative alla definizione di un indicatore per la predisposizione all’intelligenza degli edifici e stabilisce la metodologia comune per calcolarlo. Ma come si articola questa metodologia? L’elemento chiave è il calcolo di punteggi che indicano la predisposizione all’intelligenza non degli edifici, ma delle unità immobiliari. Il tutto con l’obiettivo di arrivare a una valutazione complessiva che dia un’idea del grado di intelligenza di queste costruzioni.
Modalità tecniche per l’attuazione del sistema facoltativo di certificazione della predisposizione all’intelligenza degli edifici
Il secondo regolamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE è quello del 14 ottobre 2020, n. 2020/2156/UE. All’interno del testo sono presenti le modalità con cui i tecnici abilitati devono compilare e rilasciare i certificati di predisposizione all’intelligenza degli edifici. Secondo il regolamento, i soggetti certificatori possono essere gli stessi che rilasciano gli Ape. Altre figure che possono dare la certificazione sono anche i tecnici abilitati che si occupano delle ispezioni degli impianti di riscaldamento. Non sono esclusi gli auditor energetici.
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