Ecoturismo, serve più attenzione alle guide ambientali

AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche che rappresenta la categoria nazionale ascoltata nel corso di un'Audizione della X Commissione Parlamentare su Attività Produttive

Foto di Steven Weirather da Pixabay
Foto di Steven Weirather da Pixabay
Sta cambiando il turismo e la cultura italiana in merito al tempo libero e a questo serve accompagnare una maggiore attenzione all’eco turismo e a chi ne fa da guida. E’ quanto ha sottolineato AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche che rappresenta la categoria nazionale delle guide ambientali.  L’associazione è stata ascoltata nel corso di un’Audizione della X Commissione Parlamentare su Attività Produttive, Commercio e Turismo per esprimere un parere sullo “Schema del piano strategico di sviluppo del turismo, per il periodo 2023-2027″.
“La natura, l’ambiente, la cultura – intesa anche come il riappropriarsi di ambienti, tradizioni, luoghi e valori dimenticati – sono diventati la colonna portante di un nuovo turismo: l’ecoturismo e il turismo culturale, con una crescita costante. Una occasione preziosa per ribadire che negli ultimi 25 anni abbiamo assistito a un profondo cambiamento del panorama turistico, ambientale e culturale italiano” ha affermato Guglielmo Ruggiero, presidente AIGAE.

Manca un riconoscimento efficace e strutturale delle guide ambientali

Tuttavia, ha sottolineato Ruggiero, nel piano strategico “la nostra categoria viene citata solo marginalmente rispetto alle Guide Turistiche, anche se alla data di oggi su oltre 3.400 iscritti ad AIGAE: 350 (10,4%) G.A.E. iscritte alla nostra realtà sono anche Guide Turistiche. Non solo: tra le guide a noi associate ci sono anche 778 Guide parco (legge 394/91), 641 Accompagnatori turistici, 55 Guide speleologiche, 36 Accompagnatori di Media Montagna, 36 Guide canyon/torrentismo, 16 Guide vulcanologiche, 3 Guide alpine”.
Dati che evidenziano la necessità secondo il Presidente AIGAE “l’urgente necessità di dotare anche la nostra categoria di un quadro normativo chiaro, semplice e aggiornato a livello statale” in grado di superare il problema dei cosiddetti “patentini a macchia di leopardo delle professioni turistiche”.
Su questo la stessa AIGAE rinnova la disponibilità per i corsi e gli esami ricordando come difficilmente le attività delle guide in escursione naturale possono rimanere confinate in ambiti regionali, “laddove i parchi, le riserve e le aree naturali sono spesso interregionali, così come lo sono spesso i percorsi della rete sentieristica”.

Ecoturismo, opportunità di rilancio per i territori dell’entroterra

Un settore quello delle guide naturalistiche che l’Associazione ricorda svolgono anche un “ruolo di sentinella” nei territori meno conosciuti dell’entroterra. Aree in cui si sta sviluppando un turismo locale di alta qualità che può offrire anche interessanti opportunità di lavoro alle nuove generazioni.

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