Ecosistemi urbani arriva il nuovo Atlante ISPRA

Il modello ibrido analogico digitale presentato oggi nel corso di “Terra Madre” a Torino

Allo stato attuale il 23,3% degli ecosistemi risentono di una frammentazione elevata, mentre quasi un quinto (17,5%) è a frammentazione molto elevata. E’ quanto emerge dall’”Atlante dei dati ambientali 2024” prodotto dall’Ispra e presentato nel corso della manifestazione “Terra Madre” oggi 30 settembre a Torino.

Questa edizione è stata redatta in considerazione di quanto previsto dalla Nature Restoration Law, il regolamento europeo sul ripristino della natura entrato in vigore il 18 agosto 2024. Difatti per la prima volta sono stati mappati tutti gli ecosistemi urbani su cui i Comuni dovranno assicurare il mantenimento dell’estensione complessiva (a partire dal 2024) e l’incremento, con azioni di ripristino (dal 2031).
L’Atlante è suddiviso in sei sezioni tematiche e un’intera sezione dedicata ai cambiamenti climatici, con indicatori di impatto e strategie di contrasto.

Cosa indicano le mappe dell’Atlante ISPRA

Al centro dell’atlante tutti gli ecosistemi urbani di cui i Comuni dovranno assicurare il mantenimento con una mappatura della Carta della Natura.

Solo il 2,3% del verde è collocato oggi in ambito urbano. Il 74% degli habitat mappati evidenzia come più della metà del territorio nazionale (52%) è composto da sistemi ambientali in cui le attività antropiche risultano predominanti. Gli habitat forestali e prativi (44%) sono la maggioranza nelle aree naturali. Mentre il 4% del territorio è costituito da ambienti costieri, umidi e rocciosi.

Atlante Ispra 2024
Carta delle aree urbane secondo la definizione della Nature Restoration Law (ISPRA, 2024)

L’Atlante è disponibile anche in  modalità digitale grazie ai QR Code inseriti in ogni scheda. Nell’area digitale è possibile realizzare mappe nazionali e locali personalizzate e uniche nel loro genere. E’ possibile anche sovrapporre le mappe provenienti dai diversi temi per creare una rappresentazione personalizzata e quindi.

 


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