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Quasi 18.000 tra monumenti e simboli a luci spente in tutto il mondo a cui si aggiungono gli oltre 3,5 miliardi di messaggi postati sui social network con gli hashtag #EarthHour e #connect2earth. Sono questi i numeri dell’edizione 2018 dell’Earth Hour, la mobilitazione globale promossa dal WWF, sabato 24 marzo, per difendere il nostro pianeta dagli effetti deleteri dell’inquinamento e tutelarne la biodiversità. L’evento quest’anno ha registrato un nuovo importante record di partecipazione: sono stati, infatti, ben 188 i Paesi e territori in cui individui, aziende e organizzazioni sono scesi in campo per chiedere un impegno concreto a tutela del pianeta.

Record di partecipazione è un potente messaggio

Ancora una volta, le persone hanno parlato attraverso Earth Hour”, ha sottolineato in una nota Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia – “Il record di partecipazioni all’edizione di Earth Hour di quest’anno rappresenta un potente messaggio inviato da quanti, nel mondo vogliono restare, ‘connessi’ alla Terra. Una comunità globale, quella di Earth Hour, che chiede impegni immediati per fermare i cambiamenti climatici e la perdita della natura. La posta in gioco è troppo alta: abbiamo bisogno di azioni urgenti per proteggere la salute del pianeta per un futuro sicuro per noi e per tutta la vita sul pianeta. Vogliamo ringraziare tutti i comuni che hanno aderito, i tantissimi volontari, le aziende, i mediapartner, i tantissimi ciclisti che hanno pedalato per il clima e i testimonial, che ci hanno affiancato, come Gabriele Muccino che ci ha regalato il suo emozionante spot sull’orso polare, un simbolo degli effetti di quel cambiamento climatico globale che riguarda tutti noi”.

Le iniziative a Roma 

Nell’ambito della manifestazione a Roma il Colosseo è apparso privo di illuminazione dalle 20:30 alle 21:30. A spegnere le luci è stato l’astronauta Esa, protagonista della missione VITA dell’ASI Paolo Nespoli, testimonial dell’evento. Inoltre più di 1000 ciclisti hanno invaso le strade della capitale illuminando con le loro luci fluorescenti i luoghi simbolo della capitale italiana per poi concludere il loro giro in piazza San Pietro con un scampanellio finale. 

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Le pedalate in tutta Italia

Roma non è stata l’unica città in cui si è svolta la pedalata per il clima. A scendere in piazza sulle due ruote sono stati i cittadini di 20 città italiane dove la manifestazione è stata organizzata grazie al supporto di FIAB (Federazione italiana amici della bicicletta)

Oltre 400 Comuni coinvolti

In tutt’Italia sono stati più di 400 i Comuni coinvolti che hanno partecipato all’iniziativa grazie al contributo di centinaia di volontari e alla collaborazione dell’ANCI. Main partner dell’evento è stato Sofidel, ma tante altre aziende hanno sostenuto l’ora della terra.

Iniziative nel mondo

Fuori dal confine italiano è stata altrettanto forte la partecipazione all’iniziativa. In Romania, solo per fare un esempio, centinaia di persone hanno scritto delle lettere simboliche dedicate a fiumi, foreste e animali selvatici; In Africa, invece, 24 paesi hanno celebrato Earth Hour per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul problema dell’accesso alle energie rinnovabili e alle risorse idriche.

Il messaggio del presidente francese Macron e del segretario ONU

A supporto della manifestazione anche il messaggio del presidente francese Emmanuel Macron che ha affermato: “il tempo della negazione è passato da un pezzo, stiamo perdendo la nostra battaglia contro i cambiamenti climatici e il collasso della biodiversità”.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha invece espresso il suo sostegno all’iniziativa in un video messaggio in cui ha ribadito la necessità che le persone lavorino insieme per costruire un futuro sostenibile per tutti. (guarda il video) 

“Il momento di agire è ora”

A sottolineare l’importanza di un intervento tempestivo per ridurre gli effetti deleteri dell’inquinamento sul nostro pianeta, richiesto in maniera insistente dal mondo della scienza, è stato Marco Lambertini, direttore Generale del WWF Internazionale. “La scienza è stata chiara: – ha spiegato in una nota Lampertini  – la perdita di natura rappresenta una crisi globale: la fauna selvatica è diminuita di quasi il 60% in poco più di 40 anni, il nostro pianeta è a un bivio: non possiamo avere un futuro prospero su un pianeta impoverito e degradato. Insieme, come comunità globale, possiamo cambiare le cose: le persone devono mobilitarsi e unirsi a governi e imprese per un’azione più incisiva sulla biodiversità e la natura: il momento di agire è ora”, ha dichiarato Marco Lambertini, direttore Generale del WWF Internazionale.


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