Sono cominciate il 18 dicembre, presso le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, le audizioni sul DL Energia. “Contiene troppe norme che favoriscono fotovoltaico ed eolico senza criteri di trasparenza”: questo l’intervento di Monica Tommasi, presidente di Amici della Terra.
Le parole di Monica Tommasi di Amici della Terra
In particolare, secondo Tommasi, “con l’articolo 3 si cerca di comprare il consenso delle regioni ad accelerare la realizzazione degli impianti anche in assenza delle aree idonee. Con il comma 2 dell’articolo 9 si vogliono negare ai cittadini le informazioni del nuovo portale Terna sulle nuove iniziative di maxi-impianti eolici e fotovoltaici, e nell’articolo 1 non si dà priorità, in base al principio di prossimità, per nuovi impianti promossi dalle imprese che dovrebbero beneficiare dell’Energy Release per i consumi elettrici”.
Le proposte dell’associazione per aggiornare il DL Energia
Nelle osservazioni depositate alla Camera, l’associazione sottolinea l’importanza di puntare anche sull’idroelettrico, promuovendo misure “per intervenire sulle concessioni degli impianti idroelettrici che non creino infrazioni, ma che possano accelerare gli investimenti che sono stati a lungo trascurati, in particolare nella manutenzione. Questi investimenti hanno costi ambientali ridotti e benefici enormi, imparagonabili rispetto ad altre tecnologie come l’eolico e il fotovoltaico sia da un punto di vista degli impatti ambientali sia da un punto di vista dei costi, della continuità̀ della produzione e della sicurezza energetica”.
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Le riflessioni dell’ASviS in riferimento alla COP28
Anche secondo l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), il decreto necessita di essere aggiornato: “Contiene molte azioni e iniziative, ma l’impressione generale è che nasca vecchio rispetto a ciò che la COP28 ha definito”, ha detto Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza. Il documento finale della conferenza sul clima di Dubai “prevede una moltiplicazione per tre degli impianti rinnovabili, e ha chiarito una volta per tutte che la strada per la transizione passa per le rinnovabili e il risparmio energetico. Le misure del decreto-legge vanno invece in una direzione non strategica, di tamponamento a breve termine, con un’enfasi a nostro parere eccessiva sul ruolo del gas e della cattura della CO2”.
WWF, no a nuovi rigassificatori
Anche Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del WWF Italia, ha ricordato che “dopo la COP28 ci aspettano compiti molto precisi. Il decreto contiene molte misure e il suo fine ultimo non è chiaro. Dovrebbe tendere a dare concreta applicazione alla transizione fuori dai combustibili fossili. Prevede inoltre nuovi rigassificatori, nonostante siamo riusciti a superare la crisi energetica facendone a meno e nonostante i consumi e le esportazioni di gas siano in calo”.
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