“Siamo partiti da una situazione disastrosa, mentre oggi dopo due anni il quadro è chiaro e siamo al lavoro in tutti gli agglomerati”. Lo ha affermato il commissario unico straordinario per la depurazione delle acque, Enrico Rolle, intervenuto stamane in una conferenza stampa per fare il punto sullo stato di avanzamento degli interventi in Sicilia.
“Il lavoro più difficile è stato proprio fare ordine nella confusione, eliminare resistenze e croniche inefficienze, rimediare a ritardi per riavviare procedure amministrative impantanate o ferme anche per motivi giudiziari”, ha commentato Rolle.
“Il commissario e la sua struttura non derogano al Codice degli appalti, dunque si confrontano senza poteri ulteriori con quelle stesse dinamiche che hanno portato la Sicilia in decenni ad essere la maglia nera d’Italia sul fronte della depurazione“, ha voluto precisare Rolle. Che ha ricordato come ci sia sempre “un’interlocuzione seria e concreta” con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, la quale “ha permesso recentemente di integrare le risorse finanziarie disponibili con ulteriori 300 milioni di euro destinati a interventi necessari per recuperare il tempo perduto su tutto il territorio nazionale”.
77 procedure in Sicilia: il quadro preciso
Oggi sono 77 le procedure gestite dal commissario. “Abbiamo bandito procedure per progettazione e lavori, fornendo anche un importante impulso al mercato dei servizi di ingegneria con gare che solo in Sicilia hanno avuto un importo complessivo di 43 milioni di euro”.
“Non tutti (gli interventi ndr), come è chiaro, partono dallo stesso stato di avanzamento”, precisa Rolle. 13 sono in corso e 6 in fase di avvio per un totale di 19 interventi e 160 milioni di euro. 48 interventi rimanenti, pari a 1,2 miliardi di euro, sono “nelle fasi precedenti all’avvio dei lavori: in diciannove casi già si stanno completando le progettazioni esecutive. Il 2020 sarà l’anno della svolta, afferma sicuro Rolle, per la Regione che è la più interessata dalla procedura di infrazione (causa C-565/10) stabilita dalla Corte di giustizia europea. Per il prossimo anno è prevista “l’apertura di gran parte dei cantieri e l’avvio della progressiva uscita dalle infrazioni per gli agglomerati resi conformi”.
Province e nei capoluoghi: la situazione
Il commissario si è poi soffermato sulla situazione nelle diverse province. A Palermo si lavora in contemporanea su 13 interventi: “Due cantieri sono terminati, tre lo saranno entro fine anno e uno a marzo del 2020″. Qui le sfide principali sono “il depuratore di Acqua dei Corsari, opera da oltre 26 milioni, per il quale sono stati aggiudicati i lavori e stipulato il contratto di appalto, e il completamento del Collettore Sud Orientale, per il quale stiamo per pubblicare la gara per l’affidamento dei lavori”.
A Catania “firmeremo a breve i contratti per sette lotti di progettazione della rete fognaria con altrettante ditte vincitrici”. Un simile avanzamento dei lavori “mai si era registrato”, insiste Rolle, soprattutto in “un sistema di fognature degno di una città del genere”. A Misterbianco (CT) “stiamo portando avanti il più grosso adeguamento di un depuratore e rete fognaria, per oltre 290 milioni di euro, che migliorerà sensibilmente la gestione delle acque di undici comuni dell’agglomerato”.
Nelle altre province “stiamo raccogliendo risultati e operando con determinazione: penso, solo a titolo di esempio, ai lavori partiti per gli impianti di Castelvetrano”, conclude Rolle.
La Sicilia più penalizzata
La Regione “in assoluto paga più di tutte storici ritardi e incompetenze sul fronte della depurazione”, prosegue il commissario. Difatti, è la più interessata dalla procedura d’infrazione (causa C-565/10) stabilita dalla Corte di giustizia europea.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.