rifiuti radioattivi Strims
foto Pixabay

A 60 giorni dalla chiusura della consultazione pubblica, lo scorso 15 marzo, Sogin ha trasmesso al Ministero della Transizione ecologica la proposta di Carta Nazionale delle aree idonee (Cnai) ad ospitare il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco tecnologico, nel rispetto dei tempi previsti dall’art. 27, comma 5, del D. Lgs. 31/2010.
La Carta è frutto della più grande consultazione pubblica finora svoltasi in Italia su un’infrastruttura strategica, conclusasi lo scorso 14 gennaio. La consultazione, a cui hanno preso parte centinaia di soggetti interessati, si è articolata in tre fasi.

Le tre fasi della consultazione

Durante la prima della durata di sei mesi, Sogin ha raccolto oltre 300 osservazioni e proposte tecniche sulla Cnapi e sul progetto del Deposito nazionale.
Ad essa è seguito un Seminario nazionale, conclusosi il 15 dicembre 2021 con la pubblicazione degli Atti conclusivi. I lavori del Seminario si sono articolati in nove incontri trasmessi in streaming. Si sono inoltre tenute sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte dalla Cnapi. Queste ultime sono state: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Al Seminario hanno preso parte oltre 160 tra rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti nazionali e locali e comitati di cittadini.

La seconda fase della consultazione

Come previsto dal D. Lgs. 31/2010, una volta che si è concluso il Seminario, nei trenta giorni successivi si è tenuta una seconda fase di consultazione pubblica, durante la quale i soggetti portatori di interesse hanno presentato ulteriori osservazioni e proposte tecniche.

La proposta di Cnai che Sogin ha trasmesso al MiTe è stata redatta sulla base di oltre 600 domande, osservazioni e proposte andate a costituire oltre 25mila pagine di documenti e studi, nonché relazioni tecniche, presentate nel corso di un anno a seguito della pubblicazione della Cnapi.

Da questo momento, il MiTe, una volta acquisito il parere tecnico dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), dovrà approvare con un proprio decreto la Carta, insieme al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. La Carta sarà successivamente pubblicata sui siti di Sogin, dei due Ministeri e dell’Isin.

La pubblicazione della Cnai darà luogo alla fase finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse non vincolanti, così da proseguire il percorso a cui prenderanno parte Regioni ed Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee. L’obiettivo è di arrivare ad una decisione condivisa sul sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale.


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