Far riflettere sulla responsabilità morale di ognuno e sull’impatto che le singole azioni hanno sull’ambiente. Questo l’auspicio dell’enciclica presentata oggi e scritta nell’ultimo mese da Papa Francesco grazie al contributo dei Vescovi di tutto il mondo.
Pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana, l’enciclica è stata presentata, per la prima volta nella storia, dal rappresentante di un’altra Chiesa cristiana: il metropolita di Pergamo Joannis Zizioulas in vece del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Le duecento pagine, che riprendono l’incipit del cantico delle creature di San Francesco d’Assisi (“Laudato sì, mi’ Signore”), sono state infatti dedicate alla “cura della casa comune”. Il Pontefice ha invitato la popolazione mondiale a rallentare il passo e ad abbracciare uno stile di vita che rispetti l’ambiente e il proprio “vicino”: “La finanza soffoca l’eocnomia reale. Il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”, e ancora, “È arrivata l’ora di accettare una certa decrescita in alcuni parti del mondo procurando risorse perchè si possa crescere in modo sano in altre parti”. Papa Francesco ha anche sottolineando come i popoli abbiano pagato a caro prezzo il salvataggio delle delle banche: “Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale”.
Altri temi centrali l’accesso all’acqua potabile “che provoca molte morti ogni giorno”, l’esaurimento delle fonti energetiche come pretesto per lo scoppio di nuove guerre “mascherate con nobili rivendicazioni” e l’attenzione per il recupero dei materiali: “Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia”.
Non manca un commento sull’inefficienza del trasporto pubblico, colpevole di essere “indegno delle persone a causa dell’affollamento, della scomodità o della scarsa frequenza dei servizi”, che dovrà cambiare grazie a nuove misure difficilmente adottabili “in modo pacifico dalla scoietà senza un miglioramento sostanziale di tali trasporti“.
L’ultimo capitolo dell’enciclica riporta i ‘comandamenti verdi’ del Papa: tra i suggerimento del Pontefice “evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quando ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico” e “condividere un medesimo veicolo tra le persone”.
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