Nel vertice di giovedì 26 marzo scorso, dedicato alla gestione della pandemia da Coronavirus, i 27 leader Ue hanno adottato una dichiarazione comune relativa al piano dedicato alla ripresa economica, sottolineando come queste misure non dovrebbero trascurare gli aspetti legati al contrasto al cambiamento climatico e al percorso di transizione verde dell’Unione Europea.
Crescita sostenibile e transizione verde
“Attualmente l’urgenza è quella di combattere la pandemia di coronavirus e le sue conseguenze immediate – si legge in una dichiarazione comune dei membri del Consiglio europeo – tuttavia dovremmo iniziare a preparare le misure necessarie per tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrando, tra l’altro, la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo dalla crisi tutti gli insegnamenti possibili. Ciò richiederà una strategia di uscita coordinata, un piano di rilancio globale e investimenti senza precedenti”.
“Invitiamo la presidente della Commissione e il presidente del Consiglio europeo, in consultazione con le altre istituzioni e segnatamente la CE, ad avviare i lavori su una tabella di marcia accompagnata da un piano d’azione a tal fine. Dobbiamo altresì trarre tutti gli insegnamenti offerti dalla crisi attuale e iniziare a riflettere sulla resilienza delle nostre società quando si trovano confrontate a questo genere di eventi. A tale proposito, è giunto il momento di istituire un sistema di gestione delle crisi più ambizioso e di più ampia portata all’interno dell’Ue. Invitiamo la Commissione a presentare proposte in tal senso”, si conclude il testo.
Brasile riduce sforzi per contrastare crimini ambientali
Se l’Ue conferma la volontà di continuare a seguire la traiettoria green tracciata finora, il Brasile ha annunciato di dover ridurre le forze in campo per contrastare i crimini ambientali a causa della pandemia. E tutto ciò nonostante questa scelta potrebbe portare a un aumento rilevante della deforestazione. Come ha detto alla Reuters Olivaldi Azevedo, direttore dell’Istituto brasiliano dell’Ambiente e delle risorse naturali rinnovabili (Ibama), braccio amministrativo del ministero dell’ambiente, è stato ridotto il personale di polizia sul campo per ragioni di sicurezza legate all’emergenza sanitaria. Un terzo degli agenti dell’ente ha infatti quasi 60 anni e ha condizioni salute tale da esporli maggiormente ai rischi della malattia. Gli esperti hanno sottolineato che, sebbene la salute delle persone sia una priorità assoluta, bisogna essere consapevoli dei rischi a cui si espone l’enorme patrimonio naturale del Paese.
a2a, -46% di emissioni al 2030
Sempre in tema di lotta al cambiamento climatico, ma rientrando in Italia, l’utility a2a ha annunciato la decisone di rendere più ambiziosi i propri obiettivi di decarbonizzazione, allineandosi con la traiettoria 2°C definita dalla Cop21 per il prossimo decennio. Nello specifico l’azienda ha previsto al 2030, una riduzione del 46% delle emissioni dirette (Scope1) di gas effetto serra per chilowattora prodotto, rispetto al 2017 (emission factor al 2030 pari a 230 gCO2/kWh). “L’obiettivo – spiega una nota a2a – si basa sullo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, pari almeno a 1,6 GW al 2030, sull’ottimizzazione degli impianti a gas a ciclo combinato e sulla dismissione e riconversione delle centrali convenzionali a carbone e olio combustibile”.
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