Si svolge fino al 16 ottobre la quarta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile, istituita nel 2019 in corrispondenza della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali che si celebra ogni anno il 13 ottobre. In occasione della Settimana, affrontando il tema della siccità, è intervenuto in una nota stampa il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano: “È necessario rigettare l’incultura della programmazione ed in questo la Protezione Civile, esempio dell’Italia migliore, può giocare un ruolo importante nel coordinare un crescente senso civico, che sta nascendo dal basso per preservare un territorio ad alto rischio come quello italiano”.
Siccità, Anbi: “Annullate le necessarie scelte”
Obiettivo della Settimana è sensibilizzare i cittadini sui temi di protezione civile, per un approccio consapevole al territorio che tenga conto anche delle nuove sfide globali poste dai cambiamenti climatici. Le celebrazioni intendono sensibilizzare la cittadinanza ad adottare comportamenti corretti per la riduzione dei rischi e la salvaguardia dell’ambiente.
Guardando alle criticità, la siccità in Europa nell’estate 2022 è stata la peggiore degli ultimi 500 anni con escalation di fenomeni anche in Italia. Lo indicano i dati del programma europeo di osservazione Copernicus, gestito da Commissione europea e dall’Agenzia spaziale europea (Esa). Sul tema attacca il direttore di Anbi, Gargano: “In Luglio, il Governo aveva destinato 10 miliardi per il contrasto alla siccità, sono bastate poche gocce di pioggia e la crisi politica per annullare le necessarie scelte”.
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Gargano: “Atteggiamento inconcepibile”
Secondo i dati rilanciati da Anbi, il 94% dei Comuni è toccato dal rischio idrogeologico. In merito alle citate inattese “necessarie scelte”, Gargano lo giudica un “atteggiamento inconcepibile” e mette in evidenza: “Si continuano a cementificare, ogni giorno, 19 ettari di territorio. È ormai anche eticamente insostenibile, considerato che, dati alla mano, viene risarcito solo il 10% dei danni subiti dai cittadini in un quadro, che comunque costa al Paese una media annuale di 7 miliardi per riparare le conseguenze da eventi naturali”.
Oltre agli interventi infrastrutturali, dall’efficientamento della rete idraulica al Piano Laghetti al nuovo Governo viene chiesto l’avvio di una campagna di prevenzione civile per insegnare alla popolazione a difendersi dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, “recuperando una cultura del territorio oggi dimenticata, così come elementari norme di prudenza, dalla cui conoscenza può dipendere la salvaguardia delle vite umane, come dimostrato anche nelle recenti vicende alluvionali”, conclude il direttore di Anbi, Massimo Gargano.
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