Una transizione ecologica necessita di tecnologie verdi, di un cambiamento culturale e di scelte imprenditoriali coordinate a cui non può mancare un’economia sostenibile. Di questo tema si occupa Positive Money Europe, un’organizzazione no-profit di ricerca, advocacy e organizzatore di campagne che mira a far sì che il sistema monetario europeo sostenga un’economia equa, democratica e sostenibile. Dal 2015 ha lanciato una campagna per rendere verdi le politiche della Banca Centrale Europea.
“Con oltre 5 trilioni di euro iniettati attraverso operazioni di quantitative leasing e di rifinanziamento (OMRLT). A nostro avviso è fondamentale garantire che il denaro creato dalla BCE sostenga gli obiettivi climatici dell’UE” spiega a Canale Energia Stanislas Jourdan, Executive Director di Positive Money Europe a cui abbiamo chiesto, come nonostante la transizione verde in cui è impegnata l’Europa, il costo dell’energia è in crescita e con esso anche la povertà energetica, su cui pesano inoltre la pandemia da Covid-19 e la crisi Ucraina-Russia.
Stiamo facendo del nostro meglio per finanziare una transizione verde e un’economia sostenibile per tutti? Come potremmo fare di più?
L’Unione europea parla molto di clima, ma i progressi concreti sono ancora insufficienti. La guerra in Ucraina sta esponendo la dipendenza dell’Unione europea dal gas russo, una dimostrazione eloquente della dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili: questo è ovviamente un campanello d’allarme che non possiamo continuare a dipendere dai combustibili fossili che minacciano la stabilità delle nostre economie, la sicurezza dell’Europa e la salute del nostro pianeta.
Dobbiamo quindi accelerare i nostri sforzi stanziando molti più fondi per aumentare la nostra capacità di energia rinnovabile e anche per ridurre il nostro consumo energetico, grazie agli investimenti nell’efficienza energetica.
Oggi, le persone devono decidere tra mettere il cibo sul loro tavolo o pagare le bollette energetiche. Questo non è accettabile ed economicamente sostenibile, poiché sempre più persone dovranno affrontare un indebitamento eccessivo. Aumentare l’efficienza energetica delle nostre case riducendo la nostra dipendenza dal gas per riscaldarle è fondamentale, perché questo porterà case senza gas e bollette energetiche più basse per le famiglie. Di sicuro, tali ambizioni richiedono una quantità enorme di denaro.
chiediamo alla BCE di offrire un “tasso di sconto verde” alle banche obbligandole a offrire ai loro clienti prestiti a tasso zero per finanziare il rinnovamento energetico delle loro case
È qui che entra in gioco la Banca centrale europea. La BCE sta attualmente iniettando 2 trilioni di euro alle banche a tasso di interesse negativo, il che significa che la BCE sta effettivamente pagando le banche.
Invece di dare denaro alle banche senza condizioni, chiediamo alla BCE di offrire un “tasso di sconto verde” alle banche, in pratica obbligandole a offrire ai loro clienti prestiti a tasso zero per finanziare il rinnovamento energetico delle loro case. Insieme ai partner, stiamo lanciando campagne di petizione in diversi paesi che chiedono questo cambiamento nel sistema bancario.
Dal suo punto di vista ci sono alcuni paesi europei che potrebbero guidare la transizione?
La pandemia della Covid-19 ha dimostrato che l’Unione europea è in grado – e ha una responsabilità – di adottare politiche e mobilitare ingenti finanziamenti a beneficio dell’intera Unione.
L’attuale crisi militare ed energetica richiede una risposta altrettanto forte. Senza dubbio, ci si aspetta una leadership dai capi di Stato, compresi ovviamente i leader dell’UE e la presidenza francese del Consiglio dell’UE.
Vediamo anche un ruolo chiave da svolgere per il primo ministro italiano Mario Draghi. Durante il suo mandato alla BCE, Draghi ha dimostrato la sua capacità di affrontare la crisi finanziaria mentre era nella posizione più alta della macchina politica e di gestione delle crisi dell’UE. Ci auguriamo che Draghi dispieghi altrettanto buon senso e che valorizzi la sua complicità con Christine Lagarde nella battaglia in corso per la trasformazione di una UE a basse emissioni.
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