COP29 accordo sugli standard dei crediti di carbonio

Tra le sfide la sintesi che si dovrà raggiungere con il New national plan

“Abbiamo molte cose da portare a termine. Abbiamo molte significa priorità per cui il mondo conta su di noi” così Yalchin Rafiyev 29 COP lead negotiator alla conferenza stampa di apertura dei lavori del 12 novembre a Baku. “Abbiamo lavorato duramente nei giorni scorsi e nelle scorse ore per avere dal primo giorno un’agenda dei lavori.” e di ieri anche il successo di aver definito uno standard per il punto 6.4 dell’accordo in cui si definisce come conteggiare i crediti di carbonio a livello internazionale.

Si tratta di una  misura che può supportare con 250 bilioni all’anno per implementare i piani di contrasto climatico ricorda Rafieyev che sottolinea come il successo non dipende da un solo paese ma da “all of us”, tutti noi.

Il costo della crisi climatica

“2 trillioni di dollari saranno investiti in energie pulite e infrastrutture questo anno” ma si tratta solo di una parte della economia mentre la maggior parte dei costi e degli investimenti è concentrata in più piccoli mercati e che stanno vivendo i costi della crisi climatica, spiega Simon Stiell UN climate change executive secretary. “La crisi climatica è un economy killer. Un costo di vivere in crisi”. Per questo non si potrà lasciare COP29 senza un forte entrata della finanza che si dovrà sintetizzare nel New national plans, la cui qualità sarà strategica, secondo Stiell.

L’agenda delle prossime ore a COP29
Inoltre ricorda come oggi e domani 13 novembre ci sarà il summit dei leader politici. Un’occasione per dare l’opportunità di dare un forte segnale per l’impegno verso la crisi climatica. Un passaggio fondamentale per dare mandato ai negoziati per il clima della COP.

La giornata del 12 prevede anche un meeting sul metano che vedrà USA e Cina protagonisti. Altro momento importante della giornata sarà un meeting legato agli strumenti necessari per mobilitare la finanza climatica.

Mentre il 14 novembre ci sarà un importante contributo che vede partecipare il settore privato alla discussione sulla crisi climatica.

 


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.