“E’ necessario che il Governo assuma rapidamente le necessarie misure volte ad evitare che l’impossibilità di ottemperare ad obblighi temporali di adempimenti amministrativi prescritti dagli Enti preposti (Arera, Terna, Gse, Agenzia delle dogane ecc.) possano danneggiare gli imprenditori”. E’ quanto affermano in una nota Coordinamento Free e Anev, sottolineando come “alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, il Governo stia giustamente predisponendo una serie di provvedimenti che via via stanno chiudendo parti produttive del nostro Paese al fine di cercare di limitare le conseguenze della pandemia in corso”.
Le richieste
Il settore, si legge in nota, continuerà ad assicurare l’attività di produzione elettrica così importante per il nostro Paese e chiede di “garantire, ingaggiando attivamente il Gse e rendendolo soggetto attivo in questo difficile momento, la sospensione di tutti i termini e di tutti gli adempimenti connessi alla produzione, gestione, autorizzazione, costruzione, incentivazione ecc. degli impianti per la produzione di energia rinnovabile e per l’efficienza energetica, per un periodo pari almeno a sei mesi al fine di consentire la continuità delle iniziative e di non penalizzare gli operatori”.
“Tali richieste – aggiungono le associazioni in nota – sono necessarie tra l’altro ad evitare che con l’impossibilità di ottemperare a tali scadenze, vadano perse iniziative industriali calcolate nei numeri indicati dal Governo come necessari al fine di realizzare la transizione energetica indicata nel Pniec e che invece andrebbero perse con grave danno per le aziende e per il Paese.
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