L’Europa ha pubblicato il Clean Industrial Deal, un piano per mobilitare finanziamenti in nome della competitività europea. Circolarità, decarbonizzazione, energie pulite e azioni specifiche per circoscrivere la penuria di materie prime critiche con una misura che prevede più di 100 miliardi di euro e un’ulteriore garanzia di 1 miliardo di euro nell’attuale bilancio comune. Inoltre oltre 90 milioni andranno nella formazione dei green jobs che favoriscano questa transizione.
Europe is making a bold business case for decarbonisation as a driver of prosperity, growth, and resilience.
We present the #CleanIndustrialDeal: to support competitiveness, accelerate decarbonisation and secure the future of manufacturing in Europe.https://t.co/vaD4dJYCD9 pic.twitter.com/RVvGuH1yIL
— European Commission in Cyprus (@EUCYPRUS) February 26, 2025
I finanziamenti sono previsti dai fondi disponibili nel fondo per l’innovazione, delle entrate supplementari derivanti da parti dell’ETS nonché della revisione di InvestEU. Inoltre intende spingere la ricerca con attenzionando l’Horizon Europe in questa direzione.
La misura andrà anche a modificare il regolamento InvestEU per aumentare l’importo delle garanzie finanziarie che può fornire a sostegno degli investimenti. Azione che mobiliterà a sua volta fino a 50 miliardi di euro per lo sviluppo di tecnologie pulite, mobilità pulita e riduzione dei rifiuti.
Focus materie prime critiche
Rispetto le materie prime l’impegno è garantire l’accesso a tali materiali e ridurre la dipendenza da fornitori inaffidabili assicurare la circolarità per cui arrivare entro 2030 al 24% dei materiali da recupero circolare. In questo la Commissione intende
- creare un meccanismo che consenta alle imprese europee di riunirsi e aggregare la loro domanda di materie prime essenziali;
- creare un Centro UE per le materie prime essenziali, che si occupi sia di acquistare che di realizzare economie di scala. L’obiettivo è offrire maggiori possibilità di negoziazione su prezzi e condizioni.
- Adottare una legge sull’economia circolare nel 2026 per accelerare la transizione circolare e garantire che i materiali scarsi siano utilizzati e riutilizzati in modo efficiente.
- Nel complesso guardare a ridurre le nostre dipendenze globali e creare posti di lavoro di alta qualità.
Investimenti in formazione di green Jobs
Sui posti di lavoro la Commissione ha previsto una finestra specifica per investire in formazione sui green jobs. “La Commissione istituirà un’unione delle competenze che investa nei lavoratori, sviluppa le competenze e crea posti di lavoro di qualità”.
In quest’ottica Erasmus+ riceverà fino a € 90 milioni per programmi di istruzione e formazione finalizzati a creare una forza lavoro qualificata e adattabile su sviluppo di competenze in settori chiave.
Il Clean Industrial deal si concentrerà anche sugli strumenti orizzontali necessari per un’economia competitiva:
- ridurre la burocrazia,
- sfruttare appieno le dimensioni del mercato unico,
- promuovere posti di lavoro di qualità.
- Migliorare il coordinamento delle politiche a livello comunitario e nazionale.
Mancano le scelte politiche per energivori e vulnerabili
Mancano però “soluzioni concrete” secondo Eurofer, l’Associazione europea dell’acciaio che vengono rimandate alla scelta degli strumenti “Per salvaguardare l’industria siderurgica europea, è indispensabile adottare misure decisive in materia di commercio, CBAM e prezzi del l’energia. La Commissione individua le sfide giuste, ma non fornisce risposte politiche concrete per invertire la tendenza”, ha dichiarato Axel Eggert, direttore generale dell’Associazione. Un elemento che quasi annienta l’efficacia della misura se non affrontato con coerenza e velocemente.
“Attendiamo con impazienza la prima riunione del dialogo strategico della Commissione sul l’acciaio, convocata dal presidente von der Leyen il 4 marzo” spiega Eggert ricordando come “Le misure settoriali specifiche che hanno un effetto a breve termine sulla ripresa del settore siderurgico devono essere attuate rapidamente”.
Il peso dell’energia per i vulnerabili
Un altro target che presenta molta criticità sulla efficacia del piano sono i cittadini vulnerabili. Abbandonati secondo l’associazione europea The Right to Energy Coalition e FEANTSA nel fronteggiare il caro energia.
“Mentre il piano dovrebbe includere benefici per le famiglie, manca di misure significative e mirate per loro. Le soluzioni per i cittadini dovranno apparentemente attendere la presentazione del pacchetto energetico dei cittadini. Possiamo solo sperare che questo pacchetto vada meglio.” Spiega Right to Energy Coalition, Maria Trotonda, coordinatrice della coalizione, “Se l’UE vuole affrontare seriamente le cause alla radice della crisi energetica in Europa, deve concentrarsi sulle famiglie per garantire che ogni europeo abbia accesso a energia rinnovabile a prezzi abbordabili”.
“La transizione colpirà in particolare milioni di famiglie vulnerabili che dipendono esclusivamente dalla legna da ardere, poiché non hanno accesso ad altre opzioni di riscaldamento” commenta a nome della Coalizione, il dott. Anna Zsófia bajomi, energy poverty policy officer presso FEANTSA. “Con la legna da ardere classificata come rinnovabile, ETS2 [1] aumenterà probabilmente la domanda e farà aumentare ulteriormente i prezzi, peggiorando la povertà energetica e la qualità dell’aria. Per evitare ciò, la priorità deve essere data al monitoraggio dei prezzi, ai rinnovamenti delle abitazioni e alle opzioni di riscaldamento più pulite e ancora accessibili per le famiglie che dipendono dalla legna da ardere”.
L’associazione propone di:
- Agire con tariffe sociali dell’energia ed effettuare un monitoraggio dei prezzi della legna da ardere
- Favorire le ristrutturazioni in ottica di accrescere l’efficienza energetica nelle case: finanziando in modo completo le famiglie a basso reddito
- Sviluppare soluzioni energetiche locali: teleriscaldamento, comunità energetiche e condivisione dell’energia.
EU’S AFFORDABLE ENERGY ACTION PLAN FAILS HOUSEHOLDS
The new plan prioritizes industry over people, leaving vulnerable households behind & failing to tackle the root causes of energy poverty. We need real solutions, not empty promises! #RightToEnergy pic.twitter.com/yktzy6fWMM
— Right to Energy Coalition EU (@RightToEnergy) February 26, 2025
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