Cittadini al centro della transizione energetica europea

Per vincere la transizione verso la sostenibilità è necessario coinvolgere nella sfida tutti i settori della società, compresi i cittadini. E’ quanto sottolinea uno studio pubblicato oggi 3 ottobre dell’European Environment agency EEA – Agenzia europea dell’ambiente.

Il briefing è l’ultimo pubblicato nell’ambito della serie ‘Narratives for change’ che affronta come e quali diversità sono convolte nella sfida del Green Deal europeo.

partecipazione pubblica

Le tecnologie, gli individui e le pratiche sociali (distinte dal comportamento individuale) fanno tutte parte di sistemi socio-tecnici complessi e sono tutti coinvolti dai cambiamenti richiesti da una transizione ecologica reale. 

Una sottolineatura che non rappresenta una novità nel pensiero europeo del Green deal difatti si legge nell’ottavo Programma d’azione per l’ambiente come i cittadini sono e dovrebbero restare al centro della transizione verde europea”.

“Il coinvolgimento e l’impegno dei cittadini e di tutte le parti interessate è fondamentale per il successo del Patto verde europeo. I recenti eventi politici mostrano che le politiche rivoluzionarie funzionano solo se i cittadini sono pienamente coinvolti nella loro progettazione. Le persone sono preoccupate per l’occupazione, il riscaldamento delle loro case e per sbarcare il lunario, e le istituzioni europee dovrebbero impegnarsi con loro se il Green Deal deve avere successo e produrre un cambiamento duraturo. I cittadini sono e dovrebbero rimanere una forza trainante della transizione (EC, 2019, p. 22)”.

 

La partecipazione pubblica alcuni modelli di successo

La partecipazione pubblica può quindi diventare il “veicolo per la transizione verso un’Europa sostenibile e socialmente giusta?” Si chiedono gli esperti.

Storicamente, i processi di partecipazione sono stati spesso concepiti e organizzati dall’alto dagli attori governativi e accademici. I processi bottom-up, tuttavia, possono essere spontanei, organizzati dagli attori della società civile o avviati dalle circostanze. Un impegno che coinvolge in primis le istituzioni, e i mezzi deputati al dialogo e che necessita un “forte ancoraggio costituzionale e istituzionale dei meccanismi partecipativi nelle procedure politiche” come si legge nello studio.

“L’intuizione più importante” che sottolinea lo studio è come “il grande pubblico è in grado di contribuire a deliberazioni di alta qualità finché il processo è ben organizzato e che la parte più difficile riguarda effettivamente il lato politico delle cose“.

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Lo studio su questo cita il successo della “Convenzione costituzionale irlandese” con le successive Assemblee dei cittadini. Questo processo è stato in grado di portare a cambiamenti concreti attraverso i referendum.

Al contrario di quanto accaduto in Austria dove il Klimarat ha fornito raccomandazioni al settore politico. Ancora non è del tutto chiaro quale delle raccomandazioni diventerà consequenziale e come. Problemi analoghi sono stati descritti per la Convenzione dei cittadini francesi sul clima.

cittadini e clima La partecipazione pubblica alcuni modelli di successo
La partecipazione pubblica alcuni modelli di successo

 

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