Caro vita e crisi climatica sono le principali preoccupazioni per gli italiani

Lo rivela un’indagine della BEI: il 70 per cento dei partecipanti ritiene che la transizione ecologica possa concretizzarsi solo affrontando anche le disuguaglianze sociali.

A un solo giorno dall’inizio della 28esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite (COP28), emerge come gli italiani siano sempre più consapevoli delle conseguenze dei cambiamenti climatici e dell’urgenza di contrastarle.

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Foto di Markus Spiske su Unsplash

A rivelarlo è la sesta edizione dell’indagine sul clima della Banca europea per gli investimenti (BEI): pubblicata il 28 novembre, ha coinvolto più di 30mila intervistati nell’Unione europea, nel Regno Unito, negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi, in Canada, Cina, India, Corea del Sud e Giappone.

Se per il 64 per cento degli italiani è il caro vita a rappresentare la sfida principale per il Paese, l’impatto della crisi climatica e il degrado ambientale seguono quasi a ruota: il 54 per cento degli intervistati li considera infatti una grossa preoccupazione (quattro punti percentuali al di sopra della media UE).

Il desiderio di una transizione equa

Il 70 per cento degli intervistati sostiene poi che il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio possa concretizzarsi solo trattando in parallelo anche le diseguaglianze economiche e sociali. Addirittura, il 62 per cento del campione (una percentuale superiore alla media UE del 59 per cento) sarebbe disposto ad aumentare l’imposizione fiscale sul reddito per venire in aiuto alle famiglie più vulnerabili e ridurre le loro spese associate alla transizione verde.

Il 64 per cento degli italiani condivide l’idea che il proprio Paese debba risarcire finanziariamente le nazioni maggiormente colpite dagli effetti del riscaldamento globale, una percentuale che supera la media UE del 60 per cento. Infine, l’81 per cento dei partecipanti appoggerebbe una riforma fiscale per eliminare i sussidi alle industrie che dipendono fortemente dai combustibili fossili.

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I finanziamenti della BEI a favore della sostenibilità

“Sono molto soddisfatta di vedere che la popolazione italiana è sempre più consapevole e impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico. Affrontarne le ripercussioni nel mondo è fondamentale per garantire stabilità, prosperità e sicurezza”, ha commentato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI.

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“In quanto banca del clima dell’Unione europea, siamo orgogliosi che nel 2022 più della metà dei finanziamenti del Gruppo BEI nel Paese siano stati destinati alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza energetica. È un volume eccezionale che vogliamo ripetere negli anni a venire”.


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