Assistal, Associazione aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, lancia l’allarme: “La situazione attuale, ha dichiarato in nota stampa Angelo Carlini, presidente Assistal, rappresenta per le nostre imprese un momento drammatico, anche perché tutte le Istituzioni competenti che abbiamo interpellato negli ultimi mesi, stentano a fornire risposte adeguate e soddisfacenti”.
Il presidente precisa che gli aumenti del prezzo del gas naturale e l’incertezza legata agli approvvigionamenti sono la punta dell’iceberg, sotto cui si creano una serie di conseguenze che provocheranno molte criticità nel mantenimento dei servizi pubblici essenziali.
“I servizi energetici sono forniti in prevalenza a favore di clienti “protetti” così come definiti dall’articolo 22, comma 2, del D.lgs. n. 164 del 23 maggio 2000, ovvero “le utenze relative ad attività di servizio pubblico, tra cui ospedali, case di cura e di riposo, carceri, scuole, e altre strutture pubbliche e private che svolgono un’attività riconosciuta di assistenza” per i quali “vige l’obbligo di assicurare, col più alto livello di sicurezza possibile, le forniture di gas naturale anche in momenti critici o in situazioni di emergenza del sistema del gas naturale”.
Secondo Assistal, attualmente, la componente energia del canone previsto per la remunerazione del servizio energetico fa riferimento ai prezzi del gas al momento in cui è bandita la gara e la sua revisione dei prezzi è agganciata ad indici energetici che stanno subendo gli effetti distorsivi derivanti dai ripetuti interventi legislativi del Governo sul taglia-bollette, in termini di riduzione dell’Iva e degli oneri, a detrimento del principio di adeguamento costi/ricavi.
Pertanto, “Le misure applicate, la volatilità del prezzo del gas e, in particolare, l’assenza di interventi a tutela del settore”, ha concluso Carlini, “stanno arrecando alle imprese del settore danni e perdite per centinaia di milioni di euro con inaccettabili conseguenze circa le prestazioni contrattuali e, più in generale, con gravi effetti sulla stessa tenuta delle imprese, soprattutto sotto il profilo occupazionale”.
Inoltre, le imprese segnalano l’impossibilità di sottoscrivere contratti di fornitura che garantiscano quantitativi di gas sufficienti e necessari alla regolare prestazione del servizio per l’imminente avvio della stagione termica.
“Tutto questo ha delle conseguenze pesantissime non solo sulle nostre imprese e i nostri lavoratori, ma, soprattutto, va ad intaccare la capacità delle nostre imprese di garantire i servizi pubblici essenziali in edifici della PA, scuole e ospedali e pertanto, crediamo che, in considerazione della rilevanza delle nostre attività, sia giunto il momento di agire incisivamente da parte delle Istituzioni”.
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