Fenomeni naturali come alluvioni, uragani e incendi boschivi – sulla cui frequenza e gravità impatta in maniera rilevante il fenomeno del cambiamento climatico – potrebbero creare dei danni tali da costringere un numero crescente di persone ad abbandonare le loro case. Solo per fare un esempio – come si legge in un articolo del sito Futurism – il Centro di Monitoraggio dello Spostamento Interno (IDMC – Internal Displacement Monitoring Centre) ha calcolato che nel corso 2016 l’uragano Matthew abbia contribuito allo spostamento di 875.000 persone dalla costa sud-orientale degli Stati Uniti. Un fenomeno i cui effetti devastanti sono stati accentuati dagli effetti legati al cambiamento climatico.
Manca un piano a lungo termine
Gli Stati Uniti attualmente non dispongono ancora di un piano a lungo termine per la gestione di questo tipo di criticità. Tuttavia il denaro per queste emergenze è stato stanziato: nel 2016 il Dipartimento per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano ha messo a disposizione 1 miliardo di dollari in sussidi a 13 stati. Denaro destinato a gestire le conseguenze del cambiamento climatico. Di questa cifra 48 milioni di dollari sono stati destinati all’Isle de Jean Charles, in Louisiana, in quanto la comunità doveva essere trasferita.
Rallentamento con la nuova amministrazione
Se con Obama si stava andando verso un piano federale per la gestione degli sfollamenti dovuti al cambiamento climatico, con la nuova amministrazione il percorso è rallentato. Alcuni studiosi temono anzi che la situazione possa peggiorare anche alla luce delle nuove politiche energetiche di Trump.
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