cambiamenti climaticiOggi i cambiamenti climatici rappresentano per migliaia di amministratori delegati una sfida importante. Nel Resilience report 2021, presentato dalla società di consulenza Deloitte al World economic forum 2021 di Davos, è stato analizzato l’atteggiamento di 2.260 manager di 21 Paesi diversi, tra cui 102 italiani, verso gli scenari economici ed eventi straordinari, come la pandemia di Covid-19.

Per la metà dei manager italiani il clima è questione sociale rilevante

Tra i manager cresce la consapevolezza del grande impatto che i cambiamenti climatici rischiano di causare alle loro attività o business. In Italia, su oltre 102 intervistati, poco più della metà, il 52%, ha indicato l’ambiente come “la più rilevante questione sociale da affrontare per le aziende nei prossimi anni“. Ad affermarlo al Forum, Fabio Pompei, a.d. di Deloitte Italia.

Deloitte Davos
Le preoccupazioni dei manager italiani intervistati da Deloitte per il Resilience report 2021

Il numero dei manager italiani che guardano alla questione climatica come una delle sfide più importanti è al di sopra della media globale. Il 47% degli amministratori delegati di altri Paesi condivide lla stessa preoccupazione.

Il Covid-19 ha senz’altro contribuito ad accendere un riflettore in più sulle questioni ambientali. Gli studi di una parte della comunità scientifica internazionale sulla connessione tra epidemie e pandemie, come quella attuale, e l’impatto ambientale delle attività dell’uomo hanno convinto una parte dei manager a guardare con maggiore attenzione ai cambiamenti climatici.

Sugli effetti, tra crisi climatica e pandemia, i manager italiani non sono tutti d’accordo. Il 38% ritiene che le conseguenze del riscaldamento globale possano essere più severe di quelle del Covid-19. Mentre il 35% ritiene che abbiano entrambi la stessa gravità. Infine, il 24% degli intervistati è convinto che i cambiamenti climatici impatteranno meno del Covid-19 su attività e business.

Davos Deloitte
Resilience report 2021

Un altro aspetto interessante di questo rapporto è la consapevolezza dei manager che le azioni intraprese per rendere le proprie attività sostenibili non sono ancora sufficienti. La media globale degli amministratori delegati che crede di avere fatto bene è ferma al 35%. In Italia, invece, al 32%.

I rischi legati ai cambiamenti climatici entrano nei bilanci delle società

Secondo un altro studio, “Climate change: una opportunità per veicolare una informativa consapevole e responsabile al mercato” realizzato da Deloitte Italia, il 42% delle relazioni finanziarie oggi contiene una informativa climate.

Sulla scia di “un processo certamente nelle sue fasi inziali e in corso di evoluzione”, ha dichiarato in una nota stampa Stefano Dell’Orto, Audit&Assurance leader di Deloitte Italia, la società di consulenza, assieme al Forum di Davos, sta elaborando un prototipo standard di informativa finanziaria legata al clima.  

“Solo creando metriche universali Esg le imprese potranno davvero fare la propria parte assumendo impegni ambientali concreti e misurabili, dunque, realmente efficaci”, ha affermato Dell’Orto.

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