Calano le emissioni dell’UE, ma non abbastanza per centrare gli obiettivi climatici

L’EEA prevede una riduzione del 43-48 per cento al 2030, lontana dall’obiettivo del 55 per cento.

Nel 2022, le emissioni di gas serra generate dall’Unione europea sono calate approssimativamente del 2 per cento rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, nonostante i progressi nell’ambito dell’energia pulita e dell’efficienza energetica, sarà comunque necessario raddoppiare gli sforzi per arrivare a centrare gli obiettivi climatici stabiliti a livello comunitario.

È il messaggio contenuto nell’ultimo report dell’Agenzia europea dell’ambiente (European Environment Agency, EEA) sulle tendenze relative al continente, pubblicato il 24 ottobre.

Emissioni UE
© EEA

I settori più impattanti

L’UE ha ridotto le proprie emissioni del 31 per cento rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo è arrivare al 55-57 per cento entro il 2030, per poi raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Per farcela servirà un’ulteriore mitigazione dell’impatto di settori come il trasporto su gomma, l’edilizia, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti e le piccole industrie, sfruttando parallelamente le potenzialità della silvicoltura.

emissioni UE
© EEA

Il ruolo di efficienza energetica e fonti rinnovabili

La quota di fonti rinnovabili nel mix energetico dovrà crescere rapidamente, arrivando al 42,5-45 per cento, come stabilito dalla direttiva RED III. Analogamente, bisognerà continuare a investire nel risparmio energetico.

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È comunque giusto mettere in luce i passi avanti che sono già stati fatti: nel 2022, l’energia eolica e quella solare hanno contribuito per oltre il 20 per cento alla produzione di elettricità. Sono aumentate anche le vendite di auto elettriche, arrivando al 22 per cento del totale, così come l’impiego di pompe di calore.

L’aggiornamento dei Piani nazionali per l’energia e il clima

A conti fatti, sono più di tremila le politiche con cui gli Stati membri intendono contribuire alla transizione ecologica. Le misure già in atto porterebbero a una riduzione delle emissioni del 43 per cento alla fine del decennio; sommando quelle ancora in fase di pianificazione, si arriverebbe al 48 per cento.

L’aggiornamento dei Piani nazionali per l’energia e il clima rappresenta un’opportunità per gli Stati membri di adottare politiche ancora più ambiziose: un’opportunità che, secondo l’EEA, non dev’essere sprecata.

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