(Aggiornamento del 26 marzo n.d.r.) All’inizio della riunione, i ministri del l’Ambiente del l’UE hanno formalmente adottato la revisione del regolamento sulle spedizioni di rifiuti in quanto elemento legislativo.
Il regolamento vieta la spedizione di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento all’interno dell’UE. Fanno eccezione se concordato e autorizzato nell’ambito della procedura di notifica e consenso scritto (PIC). Si tratta di una procedura che include scadenze e scadenze specifiche per garantire un processo efficiente.
Rimane il divieto per gli Stati membri di esportare rifiuti per lo smaltimento in paesi terzi e di esportare rifiuti pericolosi destinati al recupero in paesi non OCSE. Inoltre viene introdotto un divieto di esportazione di rifiuti plastici non pericolosi verso paesi non OCSE. mentre i rifiuti di plastica non pericolosi possono essere esportati nei paesi dell’OCSE nell’ambito della procedura di notifica PIC, ma saranno soggetti a un controllo specifico da parte della Commissione.
Altro tema affrontato insieme e al Commissario Wopke Hoekstra e KU Leuven Prof. Patrick Willems è stato la resilienza dell’acqua. La discussione informale ha riguardato gli “impatti transfrontalieri dei cambiamenti climatici sulla resilienza delle acque in Europa e la necessità per l’UE di fornire ulteriore sostegno finanziario e normativo”.
La Presidenza ha inoltre informato i ministri del Consiglio Ambiente rispetto i progressi in corso sul regolamento relativo a un quadro comunitario di monitoraggio delle foreste e sul regolamento sul ripristino della natura.
Il punto di vista del ministero italiano
Serve una transizione ecologica che sia in equilibrio tra “il livello di ambizione e una transizione che sia equa, giusta ed inclusiva” è quanto dichiarato ha viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava nel suo intervento al Consiglio Ambiente in corso a Bruxelles. Al centro della giornata la riduzione dei rifiuti tessili e alimentari.
Tra gli argomenti portati alla luce dalla Gava anche la neutralità tecnologica “nucleare compreso, come riportato anche nel testo della Comunicazione sull’obiettivo climatico dell’UE per il 2040 che ci ha presentato“.
Infine al centro anche il tema della competitività “della nostra industria, facendo tutto ciò che è necessario per preservarla da traumi economici, e rivoluzionare la normativa per ridurre la burocrazia: le norme europee sugli aiuti di Stato devono essere riviste. Il dialogo con la società e i portatori di interesse è fondamentale. Condividiamo gli obiettivi sfidanti al 2050 ma è nostro dovere non tralasciare tutto il resto”.
I temi in agenda del Consiglio Ambiente del 25 marzo
- Obiettivi climatici dell’Unione europea al 2040. I ministri saranno invitati a procedere a uno scambio di opinioni sulle modalità con cui l’UE dovrebbe perseguire la transizione verso la neutralità climatica e su quali saranno le condizioni favorevoli importanti per lo sviluppo di un quadro post-2030. Discuteranno inoltre di quali settori presentano le maggiori potenzialità per contribuire alla transizione.
- Direttiva quadro sui rifiuti, per la diminuzione dei rifiuti sui settori tessile e alimentare. nei tesili inoltre si introducono i regimi obbligatori e armonizzati di responsabilità estesa del produttore in tutta l’UE, in modo che i produttori coprano i costi della gestione dei rifiuti tessili. Le norme proposte mirano inoltre a garantire che i prodotti tessili usati siano sottoposti a una cernita in vista del loro riutilizzo e che ciò che non può essere riutilizzato sia riciclato, in linea con la “gerarchia dei rifiuti”.
Inoltre la Direttiva modificata impone agli Stati membri di rivedere e adattare i rispettivi programmi nazionali di prevenzione dei rifiuti alimentari al fine di conseguire tali obiettivi. - Regolamento riduzione inquinamento da microplastiche sulla prevenzione delle dispersioni di pellet di plastica nell’ambiente. L’intento è lavorare sul sistema di certificazione obbligatorio e una metodologia armonizzata per stimare l’entità della dispersione.
I ministri saranno invitati a discutere la proposta per decidere, in particolare, se ritengono che le disposizioni siano adeguate e per valutare la proposta di regolamento per quanto riguarda la responsabilità attribuita ai diversi attori pubblici e privati. Valuteranno inoltre la necessità di includere misure relative al trasporto marittimo, che non è contemplato dalla proposta presentata dalla Commissioni.
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