Presentata a Monaco di Baviera, presso l’Agenzia aerospaziale tedesca, la tecnologia “made in Italy” sviluppata da Enea “Billi” (BrIdge voLcanic Lidar), che consente di misurare la concentrazione di CO2 nei gas vulcanici innovando e migliorando le precedenti tecniche di settore e riuscendo così a prevedere l’approssimarsi di un’eruzione, con importanti risvolti in termini di sicurezza.
Più nel dettaglio, la tecnologia è costituita da un “radar – laser” capace di misurare rapidamente e a distanza (fino ad un chilometro) il biossido di carbonio nei fumi, in modo da affinare i modelli di previsione delle eruzioni, sperando così che si possano migliorare sensibilmente i tempi di allerta e messa in sicurezza delle popolazioni interessate. Il laser-radar è stato messo a punto nell’ambito del progetto europeo “Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active Volcanoes” dell’European Research Council, coordinato dal Prof. Alessandro Aiuppa dell’Università di Palermo.
Come descritto da Luca Fiorani del laboratorio diagnostiche e metrologia del Centro Enea di Frascati (che ha sviluppato il radar-laser): “Misurare il biossido di carbonio in pennacchi vulcanici è una sfida scientifica e tecnologica di estrema importanza. Infatti è ormai assodato che le eruzioni sono precedute dall’aumento di questo gas nel fumo che esce dal cratere’’.
I primi test sul campo sono stati fatti dal 13 al 17 ottobre presso la solfatara di Pozzuoli con il supporto dei ricercatori del laboratorio di Chimica ambientale dell’Enea del Centro ricerche di Portici. Secondo il Prof. Aiuppa, “una misura del genere non era mai stata fatta in precedenza e il radar laser permetterà di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie, con rapidità e continuità molto superiori a quelle ottenute finora, con lo scopo finale di sorvegliare le emissioni di fluidi dai vulcani attivi, comprenderne il comportamento, e contribuire alla previsione delle sue dinamiche”.
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