In arrivo un contributo straordinario di 29,6 milioni di euro, sotto forma di credito d’imposta, per le imprese italiane iscritte al Registro elettronico nazionale e all’Albo degli autotrasportatori che esercitano l’attività di autotrasporto merci con mezzi di ultima generazione (Euro 6/D, Euro 6/C, Euro 6B, Euro 6/A ed Euro 5).
A prevederlo, il Decreto firmato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, nel quale si specifica che: il contributo viene concesso nella misura pari al 15% delle spese sostenute nell’anno 2022 (al netto dell’Iva) per l’acquisto del componente Ad Blue, che si utilizza per ridurre le emissioni inquinanti dei veicoli diesel, per al massimo 500mila euro a impresa.
I contributi, che si possono cumulare con quelli previsti all’articolo 3 del decreto-legge 50/2022, sono finalizzati a compensare le imprese di autotrasporto per il caro carburante e vanno a controbilanciare la carenza di liquidità delle imprese di trasporto merci su strada.
Sarà il MiMS a dover individuare le imprese beneficiarie e l’importo della misura, nonché approvare gli atti necessari per il riconoscimento del credito d’imposta. Attraverso un decreto direttoriale del ministero, verranno definiti termini e modalità per la presentazione delle domande da parte delle imprese, che dovrà avvenire tramite piattaforma informatica, nella quale andranno inserite le informazioni necessarie per determinare il credito da erogare. Inoltre, il decreto direttoriale definirà le modalità di verifica del rispetto dei requisiti per beneficiare del contributo e la determinazione dell’agevolazione massima da concedere.
Il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione con la presentazione del modello F24 e non concorre alla formazione del reddito d’impresa.
Il ministero può effettuare accertamenti e verifiche anche dopo l’erogazione dei contributi e, nel caso di riscontrate irregolarità, può procedere a revocare il provvedimento di accoglimento, disponendo la restituzione dell’ammontare concesso. Infine, il ministero può recuperare il credito d’imposta che venga indebitamente percepito, maggiorato di interessi e sanzioni, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
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