Al G20 del mese scorso è stata istituita, su iniziativa del governo indiano, l’Alleanza globale per i biocarburanti (Global Biofuel Alliance). Affinché questo avvenimento si possa trasformare in un’opportunità per la transizione energetica, avverte l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), è necessario seguire indicazioni precise. Soprattutto per assicurare l’effettiva sostenibilità dei biofuel, sulla base di valutazioni oggettive.
Detto questo, esempi come il gasolio prodotto da fonti rinnovabili e i carburanti sostenibili per l’aviazione (i cosiddetti SAF, su cui l’Europa sta puntando molto) stanno attirando l’attenzione di una moltitudine di investitori. A rivelarlo è l’ultima analisi sul tema realizzata da GlobalData, società di consulenza e analisi dei dati, i cui risultati sono stati pubblicati a fine settembre.
Le sfide legate alla produzione di biocarburanti
“I biocarburanti possono essere prodotti a partire da un insieme diversificato di biomasse, che rappresentano fonti energetiche rinnovabili. I biocarburanti convenzionali, come il biodiesel e l’etanolo, provengono dagli scarti della filiera agroalimentare e sono in uso ormai da molto tempo. Tuttavia, il ricorso a materie prime avanzate per la produzione di carburante è la necessità del momento, in quanto allevierebbe le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare che si sono aggravate a livello mondiale negli ultimi anni”. Questo il commento di Ravindra Puranik, analista Oil & Gas di GlobalData.
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I campi di applicazione
I biofuel possono essere miscelati con i carburanti tradizionali in concentrazioni variabili, o impiegati direttamente nei veicoli senza modifiche sostanziali al motore. Il loro campo di applicazione è piuttosto ampio e comprende il settore automobilistico, l’aviazione, il trasporto marittimo, il riscaldamento domestico e industriale.
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“Diversi Paesi hanno introdotto degli obiettivi specifici riguardo alla miscelazione dei biocarburanti con la benzina, il gasolio e i carburanti per aerei, nell’ottica di ridurre le emissioni generate dal settore dei trasporti. Neste, Valero, Marathon Petroleum e molte altre aziende stanno costruendo impianti per la produzione di SAF e gasolio rinnovabile, in modo da trarre vantaggio dalla spinta normativa”, continua Puranik.
La ricerca di un modello economico sostenibile
“L’aumento delle capacità delle raffinerie rinnovabili, insieme alla diversificazione delle materie prime impiegate, sono essenziali anche per ridurre i costi di produzione e la volatilità dei prezzi, rendendo questi combustibili sufficientemente competitivi da sostituire i combustibili petroliferi”, conclude l’analista.
Come sottolineato dall’IEA, tra i compiti della Global Biofuel Alliance ci sarà anche quello di identificare nuovi mercati per la produzione di biofuel e di accelerare lo sviluppo delle tecnologie necessarie alla commercializzazione dei biocarburanti avanzati, scongiurando la perdita di biodiversità e favorendo la creazione di nuove opportunità economiche.
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