Aria pulita certificazione per caldaie a biomassa
Fornire uno strumento in grado di orientare il consumatore sul marcato in maniera semplice e trasparente nella scelta di prodotti efficienti da un punto di vista energetico e di impatto ambientale. Creare un terreno di valutazione standardizzato e codificato per avere un quadro della performatività a livello di consumi e inquinamento prodotto. Stimolare nei cittadini una consapevolezza che la tutela dell’ambiente non è qualcosa di astratto, ma un tema a cui si può dare un contributo a partire da scelte semplici che riguardano strumenti utilizzati quotidianamente nelle nostre case.
Sono questi gli obiettivi principali legati alla creazione di ‘Aria pulita’, la prima certificazione ambientale a livello nazionale per stufe, inserti e caldaie a legna e pellet per il riscaldamento domestico ( inferiori a 35 kW) creata da Aiel, l’associazione delle imprese della filiera legno ed energia. La certificazione – presentata questa mattina a Milano – è volontaria e anticipa quanto previsto dall’art. 290 del D.lgs. 152/2006 – attualmente in fase di attuazione – che prevede una specifica certificazione ambientale per i generatori di calore a biomassa legnosa. Un’iniziativa dettata, come ha sottolineato il presidente di Aiel Domenico Brugnoni dalla volontà di far maturare una coscienza nel consumatore e di promuovere l’adozione di tecnologie sempre più innovative per “affrontare in modo serio l’impatto del riscaldamento domestico sulle emissioni”.
I comitati preposti alla gestione della certificazione
La certificazione Aria pulita costituisce una novità per i consumatori che, per la prima volta, potranno catalogare quantitativamente questo tipo di caldaie non solo per l’efficienza legata al rendimento, ma anche per le sostanze inquinanti che con il loro funzionamento immettono in atmosfera. “La valutazione – ha spiegato Annalisa Paniz, referente Gruppo apparecchi domestici AIEL – viene fatta in maniera imparziale e competente da una parte indipendente che va a valutare la qualità oggettiva del sistema di riscaldamento oggetto di certificazione”. “Oltre ad Aiel – ha aggiunto Paniz – ci sono una serie di comitati che si occupano della gestione vera e propria del sistema di certificazione: un comitato tecnico e un comitato di certificazione. Abbiamo inoltre un comitato di ricorsi che va a valutare e intervenire in caso di controversie”. In particolare nel comitato tecnico è presente Enea ed Etifor (realtà specializzata nell’offerta di servizi nell’ambito della Responsabilità Sociale e Ambientale applicata al settore forestale), mentre nel comitato di certificazione è presente Legambiente, l’Unione Nazionale Consumatori, nuovamente l’ENEA ed Enama un organismo di certificazione specializzato nel settore agricolo.
Cosme funziona la certificazione
Ma in concreto cosa si troverà di fronte il consumatore con l’introduzione di questa certificazione? Il meccanismo è semplice, ad ogni macchinario verrà assegnato un numero di stelle. Una sola stella indica semplicemente un apparecchio che rispetta i requisiti per l’immissione sul mercato, un tipo di prodotti che non rientra nella certificazione Aria Pulita. Due stelle, invece, saranno assegnate a stufe e inserti con emissioni di polveri ridotte del 40% (nel caso del pellet) e del 46% (per la legna) rispetto ai macchinari a una stella. Tre stelle saranno garanzia di una diminuzione di emissione di polveri pari al 60% rispetto al gruppo a una stella, mentre in caso di assegnazione delle 4 stelle la riduzione raggiungerà il 70%.
Ogni consumatore avrà poi a disposizione un QR code per consultare la pagina del sito www.certificazioneariapulita.it dove sono elencati tutti i prodotti certificati. Ogni prodotto ha un numero di certificazione composto a sua volta dal codice identificativo dell’azienda produttrice, dal numero progressivo dell’apparecchio certificato e dall’anno di emissione del certificato.
Un modo, dunque, per rendere il consumatore sempre più informato e consapevole in un contesto che, come ha sottolineato Pieraldo Isolani, responsabile Settore energia Unione nazionale consumatori, vede crescere in maniera rilevante “una coscienza ambientalista” in chi acquista. “Abbiamo aderito senza esitazione a questa certificazione – ha spiegato Isolani – innanzitutto perché mette insieme una valutazione sia del rendimento sia della quantità delle emissioni, un elemento fondamentale. Bisognerebbe muoversi su questo concetto di certificazione globale anche per impianti di riscaldamento a gas . E’ un sistema semplice e mette concretamente il consumatore nelle condizioni di scegliere” (guarda il video di seguito).
Cosa cambia per il consumatore con questa nuova certificazione? Pieraldo Isolani, responsabile Settore energia Unione nazionale consumatori
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