L’approccio italiano all’innovazione nell’energia

L’approfondimento su R&I e tecnologia delle reti agli Smart Grid Days Automa

L’approccio italiano all’innovazione nell’energia ha come tema dominante la collaborazione tra pubblico e privato”. Se ne è discusso ieri a Casine di Paterno (Ancona) nel corso della prima giornata degli Smart Grid Days, evento giunto alla X edizione organizzato dalla società tecnologica Automa (che prosegue oggi, 26 ottobre, con una giornata dedicata alla protezione catodica).

L’indicazione sulla via italiana all’innovazione è arrivata da Marcello Capra, delegato Set Plan Ue del ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, che ha aperto i lavori del convegno.

innovazione energia
Da sinistra Francesco Acquaroli (presidente Regione Marche) e Giorgio Giorgetti (ceo Automa)

Le azioni in corso

La programmazione delle iniziative nazionali e il relativo impatto sul sistema energetico italiano costituiscono un’opportunità e una sfida per accelerare la decarbonizzazione”, secondo Capra.

In particolare, la strategia si basa su alcuni pilatri fondamentali: “La revisione del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec); l’implementazione del pacchetto europeo Green Deal – Fit for 55 e il relativo negoziato; l’implementazione della Comunicazione RepowerUE sulla sicurezza energetica a seguito della crisi ucraina; la piena attuazione del Pnrr; gli indirizzi dello Strategic energy technology Plan e le risorse del Programma Horizon Europe 2021-2027 per la ricerca e l’innovazione nel settore energia; la partecipazione alla partnerschip internazionale Mission Innovation 2021-2030; l’avvio di Ipcei – Important projects of European interest (filiere industriali)”.

I risvolti ambientali e la risposta tecnologica

Oggi c’è grande fermento sul tema dell’intelligenza artificiale” secondo Giorgio Giorgetti, amministratore delegato di Automa, intervenuto nel corso dell’evento. “Le smart grid di gas e acqua sono un fattore abilitante in questo percorso”, con molti vantaggi derivanti dalla loro implementazione come “la prevenzione delle emissioni di metano” o delle perdite idriche. “L’Italia ha degli alfieri di tutto rispetto in questo ambito, ora è necessario fare rete e diffondere le informazioni mettendo a fattor comune i principi tecnologici”.

Proprio le emissioni di metano dagli impianti tecnologici (reti, caldaie, siti di produzione energetica etc.) sono state approfondite sul palco da Cristiano Fiameni, direttore tecnico Comitato Italiano Gas (Cig), che ha sottolineato l’importanza di prevenire la fuga libera di questo gas clima-alternate.

Da questo punto di vista Flameni ha ricordato che l’ente europeo di standardizzazione Cen sta portando avanti il progetto di norma tecnica n. 17874 sulle emissioni di metano che sarà posto in consultazione pubblica tra dicembre 2023 e febbraio 2024, per poi vedere la probabile pubblicazione entro giugno del prossimo anno; il Cig, dunque, “collabora con le associazioni europee sui temi della sostenibilità”.


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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.