“Il coinvolgimento di volontari e scienziati in attività di ricerca collaborativa per generare nuova conoscenza basata su evidenze scientifiche”.
Questa la comune definizione di “citizen science” o “scienza partecipata” che da oggi avrà un nuovo soggetto promotore nel nostro Paese.
Si tratta dell’associazione “Citizen Science Italia Ets”, presentata a Roma nel corso di un evento, che avrà sede a Grosseto presso il Museo di storia naturale della Maremma.
Proprio di direttore di questo museo, Andrea Sforzi, è stato scelto come presidente dell’associazione. A lui si affiancano la vicepresidente Gaia Agnello (direttrice del Sicily Environment Fund e consulente Arpa Sicilia), il segretario Chiara Vitillo (dottoranda dell’Università di Siena) e sette membri del primo consiglio direttivo: Alessandro Campanaro (ricercatore presso il Centro di ricerca difesa e certificazione, Crea Firenze), Stefano Martellos (professore associato Università di Trieste), Bruna Gumiero (professoressa a contratto Università di Bologna), Cristina Castracani (tecnico – personale TA Università di Parma), Caterina Bergami (ricercatrice Istituto di Scienze marine, Cnr – Ismar Milano), Alessandro Oggioni (ricercatore Istituto per il Rilevamento elettromagnetico dell’ambiente, Cnr – Irea Milano) e Domenico D’Alelio (ricercatore Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli).
La citizen science
Come illustrato oggi nel corso della presentazione, la scienza partecipativa è un processo virtuoso che garantisce preziose fonti di informazione e può generare società consapevoli. Incoraggiando il coinvolgimento attivo dei cittadini, dunque, “la citizen science rappresenta uno strumento innovativo di ricerca, inclusione sociale e sviluppo sostenibile”.
Inoltre, secondo l’associazione, “la sua collocazione all’interfaccia tra scienza e società le conferisce valori scientifici, sociali, educativi e di indirizzo delle politiche ambientali. La sua natura interdisciplinare si manifesta in una ampia diversità di approcci e soluzioni. Il coinvolgimento attivo di milioni di persone in tutto il mondo contribuisce all’avanzamento della conoscenza scientifica attraverso la raccolta, l’analisi e l’interpretazione di dati in modo condiviso”.
Gli obiettivi dell’associazione
Questo filone scientifico è presente già dal 2013 quando sono state progressivamente fondate associazioni con sede in Usa (Csa), Europa (Ecsa) e Australia (Acsa).
“Negli ultimi anni anche in Italia sono nati numerosi progetti di citizen science e si è sviluppato un crescente interesse per questo modo di fare scienza”, sottolinea la nuova associazione. In particolare, “da tempo un gruppo di scienziati e sostenitori della citizen science opera per la diffusione e lo sviluppo di progetti e iniziative di coordinamento a livello locale, nazionale ed europeo. A partire dal 2017 sono stati organizzati due convegni nazionali e redatte le Linee guida per lo sviluppo di una strategia nazionale di citizen science”.
Da queste esperienze, dunque, nasce l’associazione Citizen Science Italia Ets, con due obiettivi ambiziosi: “Promuovere il pieno sviluppo della scienza partecipativa in Italia, creando una comunità che attraverso lo scambio di esperienze e il lavoro in rete possano dare risposte univoche ai decisori politici; rappresentare la comunità italiana a livello nazionale e internazionale, facilitando la comunicazione e la disseminazione dei progetti, l’attività di networking e lo scambio di esperienze”.
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