Prende il via il primo documento programmatico per i 10 mila addetti del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che, distribuiti in oltre 200 sedi operative, si occupano della salvaguardia ambientale del Paese attraverso molteplici attività.
Un documento che risponde alla legge 132/2016
“Abbiamo avviato una pianificazione con l’obiettivo di corrispondere all’articolo 10 della legge 132 – spiega il Presidente SNPA Stefano Laporta – consapevoli però che il tema dell’attuazione del Programma si potrà avere solo con l’adozione dei livelli essenziali di prestazioni ambientali (LEPTA)”.
I LEPTA, aggiunge il Direttore Generale di ISPRA Alessandro Bratti, “costituiscono una delle principali novità della legge 132, e che auspichiamo possano essere presto stabiliti dal Governo”.
Il Piano, di durata triennale, secondo Bratti “è un buon documento, anche se va sottolineato che si tratta del primo programma che viene elaborato dopo l’entrata in vigore della legge 132/2016 che ha istituito il Snpa, il primo documento strategico del Sistema, e per questo ha un forte carattere sperimentale. Questo vuol dire che sicuramente in corso d’opera dovrà essere integrato e migliorato”. Il Sistema, conclude il DG, “è in fase costituente”. Nel frattempo, “è importante che ci si inizi a porre degli obiettivi comuni per le attività svolte da Ispra e dalle agenzie ambientali”.
Di cosa si occupano gli addetti
Gli addetti sono distribuiti in oltre 200 sedi operative sul territorio: il 20% di essi si occupa delle ispezioni, il 21% svolge analisi in laboratorio, il 14% è attiva nel monitoraggio, il 10% è responsabile di istruttorie e pareri ambientali e un altro 20% è dedicato alla comunicazione, educazione ambientale, qualità, formazione, informatizzazione, sistemi di gestione. Il restante 15% del personale si divide tra attività amministrative e staff.
Il team di lavoro del Sistema effettua annualmente 10 mila ispezioni e sopralluoghi su ambiente e attività produttive e 2.500 controlli in imprese soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e alle norme sulle aziende a rischio di incidente rilevante, le cosiddette Seveso. Inoltre, 75 mila sono le istruttorie tecniche e i pareri o valutazioni ambientali condotti per il rilascio delle autorizzazioni dalle autorità competenti.
Un Sistema “forte, credibile e autorevole”
Quello di cui il nostro Paese ha bisogno, rimarca Luca Marchesi, Vicepresidente di SNPA, “è un Sistema forte, credibile e autorevole, in grado di cominciare a misurarsi con problemi concreti di monitoraggio e controllo ambientale, con un’ottica condivisa e con un approccio armonico su tutto il territorio nazionale”.
Nel documento, prosegue Marchesi, “vengono definiti alcuni primi elementi chiave nella costruzione di una identità collettiva. Si tratta di una definizione condivisa di missione, visione e valori; di alcune azioni comuni finalizzate a rafforzare l’autorevolezza, la credibilità, la terzietà del sistema”.
Anche per il Presidente Laporta il Piano “rappresenta un passo avanti per raggiungere l’obiettivo di omogeneizzare le prestazioni tecnico scientifiche su tutto il territorio nazionale”.
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